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Musica: ascoltare canzoni che piacciano nei locali pubblici fa bene al business

Italia


Agli italiani piace la musica italiana (ai primi posti nelle classifiche di vendita) ma non solo, è quella che preferiscono anche quando vanno al supermercato o escono fuori a cena.

E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sui Contenuti Digitali di Nielsen per FIMI, secondo i quali la musica pop di casa nostra è in testa alla preferenze di ascolto per il 70% degli italiani, contro un 51% di musica pop internazionale e un 44% di musica rock.

 

L’ascolto di musica italiana, che prevale nelle preferenze dei consumatori, ha un ruolo determinante anche negli utilizzi per l’intrattenimento del pubblico che frequenta i centri commerciali o i ristoranti. Secondo le analisi di FIMI, che per la prima volta ha rielaborato i dati sull’ascolto di musica dell’Osservatorio con ricerche internazionali sulla musica come strumento di supporto al business, quali Heartbeats International, è molto importante trasmettere musica di qualità in un contesto commerciale, pena l’allontanamento del consumatore.

 

Il 40% dei consumatori afferma di non poter rinunciare alla musica per alcun motivo (il 70% a internet e il 54% al telefonino), le ricerche hanno dimostrato come sia fondamentale evitare la semplice “musica di sottofondo” che rischia al contrario di infastidire i consumatori e i colleghi di lavoro. Risulta determinante, invece, conoscere a fondo i gusti musicali dei propri clienti, accompagnandoli con le sonorità che conoscono e che cercano anche nei loro luoghi preferiti nel tempo libero.

 

Già nel 1999 uno studio internazionale mostrava che utilizzando una musica che si adattava al proprio brand, il business incrementava di oltre il 96% (Fonte: Dr Adrian C. North, Dr David J. Hargreaves, independent survey at Leicester University).

 

Dallo studio Nielsen per FIMI emerge che utilizzare la “giusta musica” nel proprio locale fa sì che i consumatori restino nei negozi per un tempo maggiore; la musica nel proprio locale influisce positivamente sul brand della propria attività commerciale; la musica migliora il benessere degli impiegati sul posto di lavoro; le persone pensano che sia importante che gli artisti percepiscano un compenso per l’utilizzo della loro musica in un posto pubblico.

 

Le persone intervistate sostengono che quando ascoltano musica che gli piace in un posto pubblico, tendono: 35% a fermarsi più a lungo con piacere; 31% ritornare nel posto; 21% raccomandarlo ad altri; 14% a comprare di più.

 

E’ molto importante, evidenzia lo Studio, associare un brand alla musica, soprattutto nei confronti dei più giovani.

La musica sconosciuta o noiosa e irritante allontana il 43% dei consumatori, la musica sbagliata il 44%. La musica di qualità non serve soltanto ad andare incontro ai consumatori, secondo Heartbeats International aumenta la produttività nel contesto lavorativo nel 48% dei casi, crea un ambiente rilassante nel 56% e migliora la collaborazione tra i colleghi di lavoro nel 38%.

 

I risultati dello studio di Heartbeats e dell’Osservatorio sono fondamentali per comprendere come l’attenzione alla tipologia di musica, e nel caso italiano come seguire i gusti dei consumatori, sia essenziale in qualsiasi attività che veda la presenza di persone nell’esercizio commerciale o della ristorazione.

 

Nel 2011 il 73% degli artisti nella classifica di vendita erano italiani, ed anche nel 2012 la penetrazione della musica italiana è molto elevata, un fattore che dovrebbe essere tenuto in forte considerazione anche da chi, a livello professionale, opera nella sonorizzazione di ambienti commerciali e più in generale del public performance.

Sono ben 53 gli artisti italiani nella Top 100 degli album più venduti in Italia nel 2011.

 

Il mercato dei diritti connessi alla musica registrata, nel 2011 ha fatturato in Italia quasi 26 milioni di euro, ed è in crescita nel 2012.  Quasi la metà proviene dalle utilizzazioni di musica in contesti pubblici.

 

Lo studio conclude, quindi, mettendo in rilievo che la musica influenza il modo in cui acquistiamo e ciò è di specifica importanza per i giovani che domani avranno nelle proprie mani il potere di acquisto.

La musica apprezzata dai visitatori del proprio spazio commerciale fa sì che questi restino più a lungo nel locale e cosa ancor più importante che ci ritornino. Anche l’utilizzo della ‘musica giusta’ induce il consumatore ad acquistare di più e consigliare il negozio anche ad altre persone. La musica è diventata un importante strumento competitivo per i titolari del business che vogliono offrire valore aggiunto al proprio cliente. E’ fondamentale avere delle partnership con professionisti del settore (music service provider). (r.n.)

 

Per maggiori approfondimenti:

L’impatto della musica nei locali pubblici

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