Frequenze Tv: il governo sul parere Ue, ‘Spetta all’Agcom definire la procedura di gara’

di Raffaella Natale |

Pronto lo schema di Regolamento dell’Agcom che adesso sarà sottoposto a consultazione pubblica.

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Agcom

La missiva inviata dall’Ue all’Agcom in merito all’asta sulle frequenze per il digitale terrestre è stata oggetto dell’interrogazione di Beppe Giulietti (Gruppo Misto) al question time alla Camera.

Giulietti ha fatto presente che il Ministro dello Sviluppo economico aveva indicato i criteri e annunciato l’effettuazione della gara entro e non oltre il mese di dicembre, precisando anche che il ricavato dell’asta dovrà servire anche a riequilibrare le distorsioni apportate al mercato dei media dalle posizioni dominanti e dall’irrisolto conflitto di interessi.

Proprio in questi giorni – ha spiegato Giulietti – notizie di stampa mai smentite hanno riferito di una lettera spedita dal Commissario europeo per la concorrenza relativa alle modalità dell’annunciata asta; tale lettera, stando sempre alle notizie di stampa, contesterebbe alcune delle procedure previste, arrivando a prospettare la possibilità dell’apertura di una nuova procedura di infrazione a carico dell’Italia”.

Il deputato del Gruppo Misto ha, pertanto, chiesto se la notizia corrisponda a verità e se il MiSE intenda fornire immediatamente ogni informazione utile sull’intera vicenda e sulle azioni che saranno intraprese per rispondere alle eventuali richieste formalizzate dalla Ue.

 

Agli appunti di Giulietti ha replicato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, che ha ricordato che le regole e le procedure per l’avvio della gara vanno stabilite, come previsto dalla legge, dall’Agcom.

Solo dopo la pubblicazione del regolamento dell’Autorità, la gara potrà essere indetta dal Ministero dello sviluppo economico.

La stessa Agcom ha già avviato il provvedimento della definizione delle regole d’asta, inviando successivamente al MISE una lettera in cui comunicava l’iter del procedimento.

Giarda ha puntualizzato che “Il procedimento per la definizione delle regole di gara propedeutico all’avvio dell’asta, infatti, è composto da fasi intermedie, i cui tempi non sono comprimibili ed in alcuni casi non sono direttamente imputabili all’azione dell’Autorità o del Ministero dello sviluppo economico. Ciò in quanto vengono chiamati in causa organismi terzi – nel caso specifico, è prevista dalla legge l’interlocuzione con gli uffici della Commissione europea – e perché necessita di tempi consoni alle procedure amministrative, quali la consultazione pubblica, così come previsto dalla legge n. 44 del 2012 di conversione del decreto-legge”.

 

Per Giarda, l’Agcom, considerando che la stessa procedura di gara è funzionale alla possibile risoluzione della procedura d’infrazione avviata dalla Commissione contro l’Italia, ha ritenuto opportuno acquisire l’orientamento della Commissione attraverso due diverse fase interlocutorie: la prima, durante l’elaborazione dello schema di provvedimento da sottoporre a consultazione pubblica; la seconda, nella fase di adozione del provvedimento finale.

“I contatti con la Commissione Ue nella fase di predisposizione dello schema di provvedimento – ha spiegato ancora Giarda – sono da considerarsi come atti interni funzionali a una decisione che compete solo all’Agcom, di cui si conosceranno gli esiti solo nel momento della pubblicizzazione”.

 

La decisione, ha puntualizzato il Ministro, sarà, inoltre, sottoposta a consultazione pubblica e ciò consentirà di valutarne gli effetti ad ampio raggio, inclusi gli aspetti riguardanti i proventi dell’asta e l’eventualità di utilizzarli per riequilibrare distorsioni nel mercato televisivo.

 

La risposta di Giarda non ha, però, lasciato soddisfatto Giulietti che ha replicato duramente: “Questa volta la mia sarà una dichiarazione di sfiducia, non nei suoi confronti, ma del modo e del metodo della risposta del Ministero e del Ministro Passera“.

Per Giulietti, infatti, le contestazioni della Commissione Ue “non sono marginali: riguardano i mercati chiusi, il rischio di premiare i soliti noti, di rafforzare i conflitti d’interesse, di riaprire una grave procedura di infrazione che pagherebbe l’Italia, anche economicamente“.

 

“Il Governo tecnico  – ha detto ancora Giulietti – alza bandiera bianca davanti ai santuari della comunicazione, come è accaduto con la legge Gasparri e con la normativa antitrust“. Per questa ragione, il deputato ha chiesto alla Presidenza della Camera, in modo formale, di chiedere al Governo “la consegna di questi atti, che non sono atti interni; la lettura in Aula di questa documentazione d’interesse pubblico già pubblicata dai principali quotidiani; la discussione nelle Commissioni di merito”.

Vi ricordo – ha concluso Giulietti – che una parte di quei proventi previsti dall’asta sarebbero stati proprio destinati a coprire i settori sociali e le aree di emergenza”.

 

Stando alle informazioni di stampa sarebbero nove i rilievi mossi dall’Ue all’Agcom. Ieri sull’argomento è intervenuto Antoine Colombani, portavoce del Commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, per chiarire che l’esecutivo europeo “ha sempre sostenuto che l’assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre deve rappresentare un’opportunità” per l’ingresso in questo settore di “nuovi operatori e piccole emittenti“.

In questo senso, al fine di evitare che il prezzo dell’asta funzioni da “disincentivo” per la partecipazione di nuovi operatori, avrebbe chiesto tra le altre cose anche di fissare un valore minimo per la gara.

 

E’ questa la posizione assunta dalla Ue nella lettera inviata all’Agcom in cui sono state raccolte le “prime osservazioni” sulla nuova gara, così come previsto dal decreto legge varato quest’anno.

 

 Al di là delle norme, gli ultimi sviluppi della procedura per l’assegnazione delle frequenze per il digitale terreste, ha rilevato il portavoce di Almunia, sono oggetto di un “attento monitoraggio” nel quadro della procedura d’infrazione aperta su questo fronte da Bruxelles nel 2006, per l’insufficienza di spazio riservato ai nuovi entranti con il passaggio dal sistema analogico a quello digitale, e mai chiusa.

 

“L’Agcom – hanno scritto Almunia e il Commissario Neelie Kroes nel parere inviato al presidente dell’Autorità Angelo Cardaniè obbligata a rispettare” la legge, ma l’Autorità può “disapplicare le norme nazionali contrarie a quelle europee”.

In altre parole, i due Commissari hanno ricordato che l’Agcom, dopo essersi consultata con la Ue, può riscrivere i criteri approvati dal governo col decreto dello scorso aprile con cui veniva cancellata la precedente assegnazione in beauty contest. Cosa che con ogni probabilità farà stasera, quando il Consiglio licenzierà lo schema di regolamento che sarà poi sottoposto a una consultazione pubblica della durata di 30 giorni.

 

Dopo la chiusura della consultazione pubblica ci sarà un nuovo passaggio in Consiglio per l’approvazione definitiva del testo che sarà poi trasmesso a Bruxelles che trarrà le proprie decisioni, in questo caso formali per valutare se, una volta indetta la gara, possa decadere la procedura d’infrazione.

 

Secondo indiscrezioni, dal documento inviato dalla Ue all’Agcom si evincerebbe l’esclusione di Rai e Mediaset, avendo i due broadcaster superato il cap dei 5 mux imposti da Bruxelles (Leggi Articolo Key4biz) che, diversamente dall’Agcom, non fa distinzioni di standard.

 

I mux messi all’asta sono sei: tre di tipo U e sono quelli di ottima qualità e con una copertura su tutto il territorio. Il governo ha, però, deciso che verranno assegnati solo per 5 anni in modo da permettere, dal 2017, di darli alle telco come richiesto in sede ITU.

Ma si tratta di un arco di tempo insufficiente per permettere il recupero degli investimenti dei nuovi entranti. Per questo gli altri mux, quelli di tipo L di qualità inferiore e non in grado di trasmettere in tutte le regioni, andranno “riservati” ai new entrant.

La Ue avrebbe, però, chiesto di allungare il periodo di assegnazione delle frequenze rispetto ai cinque anni previsti. E avrebbe, poi, domandato di definire meglio la struttura dei canali riservati ai new entrant oltre che di allungarne la licenza da 15 a 20 anni.

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