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Telecom Italia. Findim ‘apre’ a Sawiris: ‘Investitore esperto e libero da conflitto d’interesse’

Italia


L’effetto Sawiris continua a trainare il titolo di Telecom Italia, che questo pomeriggio è arrivato a segnare un rialzo dell’1,94% (per chiudere a + 0,97%), in una giornata contrassegnata da una forte volatilità a Piazza Affari.

Anche se non si registrano novità sul fronte delle ‘avances’ del magnate egiziano, pronto a entrare nel capitale della maggiore società telefonica italiana attraverso un aumento di capitale, la miccia ormai è accesa e pronta a creare un gran frastuono al prossimo cda del gruppo – il 7 dicembre – quando le diverse anime all’interno del board dovranno confrontarsi non solo su questo dossier, ma anche su altri temi di primo piano come lo scorporo della rete.

 

Al coro di commenti positivi a un eventuale ingresso di Sawiris nell’azionariato della società, possibilità accolta positivamente dal presidente Franco Bernabè ma frenata dall’ad Marco Patuano (Leggi articolo Key4biz) si è aggiunto intanto quello di Marco Fossati che, attraverso Findim controlla il 5% del capitale della società.

“Qualsiasi investimento che possa aiutare a sbloccare il valore reale di Telecom Italia sarebbe gradito”, ha affermato Fossati.

“Sawiris è un esperto dell’industria delle telecomunicazioni con un incredibile e comprovata esperienza nella creazione di valore per gli azionisti attraverso attività di fusioni e acquisizioni sia organiche che creative”, ha aggiunto nel corso di un’intervista telefonica a Bloomberg.

Con un investitore come Sawiris, ha detto ancora Fossati, Telecom Italia “potrebbe trarre vantaggi in tutte le aree geografiche, Brasile compreso”.

Secondo Fossati, infatti, Sawiris è “un esperto nella compravendita di asset e, a differenza di Telefonica, non sarebbe frenato dal conflitto d’interessi”.

 

Telefonica, maggiore azionista di Telco è un diretto competitor di Telecom Italia sui mercati sudamericani più importanti, come Brasile e Argentina e questo ha creato non pochi problemi al gruppo italiano in passato (Leggi articolo Key4biz).

 

Un risiko intricato, insomma, a cui si aggiunge anche il dossier GVT – operatore di rete fissa brasiliano – che Telecom, secondo quanto confermato ieri da Patuano, sta valutando insieme a molti altri e alla cui acquisizione potrebbero servire i soldi apportati da Sawiris, in una mossa che però non piacerebbe molto al socio spagnolo.

 

E proprio riferendosi al ‘peso’ di Telefonica in cda, Fossati ha affermato: “Saremmo felici di lavorare con qualcuno che abbia progetti strategici e industriali forti, in grado di creare valore”.

Un azionista di questo tipo, potrebbe contribuire a bilanciare il board promuovendo “un dibattito più costruttivo e un confronto col management in seno al consiglio che attualmente sembra essere ostaggio di Telefonica”, ha concluso, sottolineando comunque che qualsiasi aumento di capitale dovrebbe riflettere il vero valore di Telecom Italia e non l’attuale prezzo ‘depresso’.

 

Secondo gli azionisti di Asati, il valore di sottoscrizione deve essere superiore almeno a 1,2 euro tenendo presente la sottostima del valore effettivo che ha il titolo in borsa, che dal 2007 ha perso due terzi del suo valore.

La proposta di Sawiris, ha sottolineato il presidente dell’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, Franco Lombardi, “non va respinta a priori, ma va esaminata alla luce di un piano strategico che indichi prima a quali progetti dedicare  quelle ingenti risorse economiche”.

Il capitale immesso da Sawiris potrebbe ad esempio essere utilizzato – secondo Asati – per la riduzione del debito e il perseguimento di nuove acquisizioni all’estero, in Brasile per esempio, che  “potrebbero contribuire positivamente al conto economico del gruppo” anche alla luce della quasi saturazione del mercato domestico.

 

 Il ‘caso’ Sawiris, conclude comunque Asati, potrà essere analizzato solo a valle della decisione sullo scorporo della rete “…che servirebbe tra l’altro a rilanciare gli investimenti nelle nuove reti NGN in Italia…con benefici sia sulla Società sia per l’intero Paese”.

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