Mondo
Nuovo colpo di mano di Apple che mette nuovamente in difficoltà gli editori. La denuncia arriva stavolta dall’Associazione francese GESTE, che raggruppa gli editori di servizi online.
Al centro della disputa il rincaro dei prezzi praticati dall’AppStore, imposto da Apple, che rende le riviste digitali più costose rispetto alle loro versioni cartacee.
GESTE lamenta quella che definisce una decisione ‘unilaterale e improvvisa di Apple’ di aumentare i prezzi di vendita di giornali e riviste sull’AppStore.
La scorsa settimana, sottolinea GESTE in una nota, Apple annunciava il lancio del suo Ipad mini e dell’iPad4 e il mercato apprendeva che l’utile netto della società aveva superato gli 8,8 miliardi di dollari solo per il terzo trimestre 2012. Il giorno seguente, senza alcuna comunicazione preventiva inviata ai suoi clienti e agli editori, Apple decideva di aumentare dal 15 al 20% tutte le tariffe dell’AppStore in Europa, eccezion fatta per la Gran Bretagna.
“Adottando questa decisione in modo unilaterale, Apple ci mette in una situazione impossibile di fronte ai nostri clienti”, ha sottolineato Corinne Denis, presidente di GESTE.
Facendo aumentare i prezzi dal 10 al 20%, Apple ha deciso che il prezzo di una rivista digitale sia maggiore di quello della versione cartacea, senza alcun rispetto di scelte strategiche e commerciali dell’editore. Alcuni si sono ritrovati anche a dover fare i conti con pubblicità che sponsorizzavano convenienti offerte digitali, ma a prezzi che ora non sono più esistenti.
GESTE, istituita nel 1987, riunisce i principali operatori di stampa, televisione, musica, pubblicità, social network e giochi online.
Questo raggruppamento difende la creazione di condizioni economiche, legislative e concorrenziali indispensabili allo sviluppo di servizi ed edizioni online.
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