Telefonica: IPO col ‘botto’ per la divisione tedesca O2

di Alessandra Talarico |

Nel 2012 sono state effettuate sul listino di Francoforte 6 IPO, ma quella di O2 è la maggiore dal 2007, da quando si era quotata Tognum – oggi divenuta divisione di Daimler e Rolls-Royce – raccogliendo 2 miliardi di euro.

Germania


O2

La più grossa IPO alla Borsa di Francoforte dal 2007, ossia prima dello scoppio della crisi finanziaria: è quella realizzata da O2, divisione tedesca di Telefonica.

Il gruppo spagnolo ha messo in vendita 258,75 milioni di azioni – pari al 23,17% del capitale della filiale – al prezzo di 5,60 euro ciascuna, per un totale di 1,5 miliardi di euro.

Il titolo – anche se collocato a un prezzo situato nella parte bassa della forchetta indicata a metà ottobre (5,25-6,50 euro) – ha aperto a 5,70 euro e a metà giornata ha superato i 5,80 euro con un rialzo di oltre il 4%.

 

Nel 2012 sono state effettuate sul listino di Francoforte 6 IPO, ma quella di “Telefonica Deutschland Holding“, ha confermato Deutsche Börse in una nota, è la maggiore dal 2007, da quando cioè si era quotata Tognum – oggi divenuta divisione di Daimler e Rolls-Royce – raccogliendo 2 miliardi di euro.

Si tratta inoltre della più importante introduzione in Borsa in Europa dall’inizio dell’anno, primato fino a oggi detenuto da Direct Line, sbarcata a metà ottobre alla Borsa di Londra.

 

Con un fatturato 2011 di 5,036 miliardi di euro e circa 25 milioni di clienti a fine giugno, O2 è il terzo operatore integrato (telefonia mobile, fissa e internet) tedesco, dopo Deutsche Telekom e Vodafone.

Per Telefonica, che conserva il resto del capitale non quotato di O2, questa IPO è prima di tutto un’opportunità per alleggerire il debito e migliorare il rating dopo le recenti minacce di downgrade, in particolare da parte di Standard and Poor’s.

 

E a proposito di downgrade, oggi per la prima volta in 10 anni, Fitch ha abbassato di un gradino il rating del debito a lungo termine e quello del debito senior non garantito di France Telecom a ‘BBB+’ da ‘A-‘, con outlook stabile. Una decisione motivata dalle “continue pressioni sul business nazionale di France Telecom, dove la concorrenza sta causando un calo del cash flow del gruppo”.

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