Francia
‘Un pugno di ferro in un guanto di velluto’, è questa l’espressione che usa la stampa francese, per descrivere l’atteggiamento che François Hollande ha tenuto davanti al presidente del colosso americano Google, Eric Schmidt, ricevuto ieri all’Eliseo per 45 minuti.
Hollande è stato chiaro: la web company avrà tempo fino a Natale per trovare una ‘soluzione concordata’ con gli editori francesi, altrimenti verrà approvata con urgenza una legge per tassare il motore di ricerca, su modello di quella in discussione al Parlamento tedesco (Leggi Articolo Key4biz).
La Francia s’è quindi messa alla guida di questo movimento, a cui hanno già aderito editori italiani e tedeschi (Leggi Articolo Key4biz), che si pone l’obiettivo di far pagare alle società di internet un compenso per i loro contenuti online.
Nell’incontro sono state affrontate altre questioni, a cominciare da quella che riguarda l’economia digitale e il fisco, un altro tema spinoso sul quale si sta ampiamente discutendo in tutta Europa. L’idea della Francia è di realizzare una migliore distribuzione del valore aggiunto e di trovare la giusta via per il finanziamento dei contenuti.
Al momento, Google, che in Francia genera un fatturato da 1,5 miliardi di euro e dà lavoro sono a 500 francesi, lo scorso anno non ha pagato che 5 milioni di euro di tasse.
Eric Schmidt, dal suo canto, s’è impegnato a ‘rafforzare la presenza di Google in Francia’, in particolare attraverso un maggiore sostegno allo sviluppo digitale delle PMI e l’apertura di un istituto culturale a Parigi. Sarà sufficiente?
Accanto alla questione del diritto d’autore, per gli OTT si pone anche quella che riguarda le ‘scappatoie legali’, adottate per bypassare il fisco. Anche queste nel mirino dei governi dei maggiori Paesi europei (Leggi Articolo Key4biz).
Bisognerà adesso vedere cosa farà realmente il motore di ricerca più usato del mondo che, di fronte alla proposta di una Lex Google, aveva minacciato di levare i link ai giornali francesi dai risultati delle query. Continuerà a tenere questo atteggiamento o si renderà conto che è arrivato il momento di ‘fare i conti’?
Nella riunione, Hollande non ha dimenticato di trattare un altro importante argomento: la privacy, chiedendo al gruppo americano come intende procedere alla modifica della propria policy sulla riservatezza chiesta dai Garanti Ue (Leggi Articolo Key4biz).