Contenuti digitali: crescono gli acquisti ma l’industria non decolla, perché? La UE chiama a raccolta 100 esperti

di Raffaella Natale |

I risultati di questa due giorni a Bruxelles serviranno alla Ue per delineare il piano d’azione che verrà presentato nei prossimi mesi.

Unione Europea


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La spesa mondiale per il digitale – acquisto di prodotti media in formato digitale – è triplicata tra il 2006 e il 2010, e la musica rappresenta il 30% delle vendite globali.

Il successo di questo settore contrasta, però, con la situazione stagnante in cui si trovano altre industrie dei media e dei contenuti digitali.

In formato digitale viene acquistato solo il 6% di film/video, giornali, riviste e  libri, stando ai risultati di un Report realizzato da Joint Research Centre (JRC) – “The media and content industries. A quantitative overview” – che rappresenta un importante contributo alla recente iniziativa della Commissione volta a stimolare la crescita e l’occupazione nei settori culturali e creativi (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il Rapporto, le cui conclusioni saranno esaminate oggi e domani a Bruxelles in occasione della Conferenza “The Dynamics of Media and Content Industries“, si basa su studi settoriali su produzione, distribuzione, prezzi e consumo nei settori di cinema, musica, giornali, videogiochi, editoria e trasmissione radioTv.

 

Máire Geoghegan-Quinn, Commissario Ue per la Ricerca e l’Innovazione, ha dichiarato che “L’industria dei media e dei contenuti è un settore innovativo e di grande importanza socio-economica per l’Europa. Il modo con cui saranno gestite le sfide della globalizzazione e la transizione al digitale sarà decisivo e questo implica la necessità di nuovi modelli di business per trasformare queste sfide in vittorie”.

“Questo Rapporto – ha aggiunto il Commissario Ue – apporta un contributo prezioso sia per il settore privato che per il pubblico e ci aiuterà a trovare insieme le riposte più adeguate”.

 

Il Rapport JRC spiega perché le nuove tecnologie permettono una distribuzione efficiente, aprendo nuovi mercati, e fanno bene al consumatore offrendo tariffe più vantaggiose.

 

Le entrate mondiali del settore sono cresciute molto lentamente fino al 2010. Lo Studio evidenzia l’interconnessione e la convergenza crescente del settore dei contenuti con quello dell’ICT.

Il tasso annuo di crescita dell’industria dei contenuti e dell’ICT insieme s’è stabilizzato all’8,4% nel corso del periodo 2006-2010, mentre quello dei contenuti da solo ha avuto un tasso di crescita del 4,9%.

 

Queste ricerche si basano sulle statistiche ufficiali più recenti (quelle di Eurostat, dell’OECD e quelle nazionali) ma anche su quelle non ufficiali provenienti da diverse fonti che hanno consentito di affinare l’analisi.

 

La Conferenza, che continuerà i suoi lavori anche domani, riunisce oltre 100 esperti internazionali: da aziende leader del settore ad associazioni di categoria, dalle istituzioni all’università.

I confronti contribuiranno al lavoro della Commissione volto a incoraggiare il potenziale di crescita di questo settore, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono il decollo.

L’esecutivo Ue stima che il passaggio al digitale offra all’industria dei contenuti e dei media l’occasione per recuperare gli investimenti, sfruttando nuovi dispositivi e canali di distribuzione, ma anche l’opportunità di distribuire media i contenuti fuori dalle frontiere al fine di massimizzare l’audience, i lettori e le entrate.

 

Queste questioni sono state recentemente oggetto d’iniziative della Commissione, come il piano d’azione sull’eCommerce, e saranno affrontate nei prossimi mesi nel documento strategico sulla convergenza e la connected Tv.

 

Per maggiori informazioni:

10 facts about media and content industries

Report di JRC: The media and content industries. A quantitative overview 

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