Key4biz

‘Open Data, APPosta per te’: Roma apre i propri dati e il 28 premia le migliori applicazioni

Italia


Domenica 28 ottobre si chiuderà con la premiazione delle migliori applicazioni (un attestato e un PC portatile), individuate grazie al supporto di una giuria di esperti di settore e di appositi sondaggi rivolti ai cittadini, la settimana ‘Open Data, APPosta per te‘.

Un’iniziativa nata nell’ambito della decisione di Roma Capitale di rendere pubblici i propri dati, a partire dallo scorso 3 ottobre, permettendo a tutti – aziende e sviluppatori – il loro utilizzo nella creazione di applicazioni.

L’avvio del servizio è stato annunciato nel corso di una manifestazione durante la quale sono stati  illustrati  i contenuti dei primi 270 dataset  messi  a disposizione.

Le applicazioni e i progetti che verranno presentati dalle aziende e dagli sviluppatori   verranno rese disponibili sul portale e presso il  Centro Commerciale Euroma 2.

Il centro Commerciale ha reso disponibili degli spazi, nella settimana dal 20 al 28 ottobre alle aziende interessate (IBM, Microsoft, Unisys, CapGemini, Matrix, Telecom Troni, Fastweb) per demo delle applicazione progetti che verranno presentati.

 

L’iniziativa è in sintonia con il bando di gara della Filas Regione Lazio, che ha pubblicato un Avviso Pubblico dell’Asse I.7 del POR-FESR Lazio 2007-2013 che impegna 6 milioni di euro in favore delle PMI del Lazio per la realizzazione di progetti che, partendo da patrimoni di dati pubblici (dataset) messi a disposizione da dati.gov.it o altri siti italiani/europei, anche in combinazione con altri dati e servizi disponibili online, siano finalizzati a sviluppare software e servizi capaci di valorizzare l’accesso libero ai dati pubblici.

 

Un’interessante progetto che si allinea a quanto fissato nell’Agenda digitale italiana (Leggi Articolo Key4biz) e nel Piano della Ue Horizon 2020 per i servizi open data (Leggi Articolo Key4biz).

 

Emilio Frezza, Direttore del Dipartimento Tecnologie di Roma Capitale, ha dichiarato a Key4biz che “Con l’Open Data, pubblicando dati già presenti nei Data Base della Pubblica Amministrazione, si vuole promuovere la creatività di aziende e singoli cittadini per sviluppare nuove applicazioni utili per cittadini e imprese”.

“L’esperienza di Roma con Apps4Roma ci conforta“, ha aggiunto Frezza, spiegando che “in meno di 20 giorni sono pervenuti 30 progetti di Applicazioni sviluppati sui nostri 300 dataset”.

 

Quali le utilità pratiche degli open data?

Frezza è del parere che “grazie all’open data, possano nascere nuovi servizi di eGvernment molto più vicini alle esigenze dei cittadini, che mai avremmo potuto realizzare, né immaginare dall’interno dei nostri uffici”.

 

Tra i principali vantaggi dell’avvio di servizi open data, sicuramente quello di promuovere il riuso di dati “ufficiali” e certificati per moltiplicare i servizi online offerti dalla PA, soprattutto attraverso App su smartphone e tablet. In tal modo nascono nuovi servizi online di pubblica utilità a costo zero per l’Amministrazione.

Si avvia, inoltre, un nuovo canale di sviluppo di servizi online in parallelo all’Amministrazione che ha risorse scarse sia tecniche, sia economiche per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese che si aspettano servizi sempre più capillari e di immediato utilizzo.

 

I nuovi servizi open data, poi, privilegiano l’uso di smartphone e tablet, ossia iPhone, iPad di Apple e prodotti Android  di Google, sempre più diffusi e pertanto vicini alle aspettative dei cittadini ( in particolare dei “digital natives” che troveranno servizi sui loro device).

 

L’amministrazione si pone, quindi, anche come motore di sviluppo di mercato e di occupazione.

 

Bruxelles spinge da tempo sugli open data e in questo contesto si inserisce la strategia che dovrebbe dare un contributo all’economia europea quantificabile in 40 miliardi di euro all’anno (Leggi Articolo Key4biz). I dati, ha spiegato più volte Neelie Kroes, Commissario Ue per la digital Agenda, sono “il petrolio dell’era digitale”, renderli pubblici “non è solo un bene per la trasparenza, ma stimola anche la creazione grandi contenuti web e fornisce il carburante per la futura economia”.

 

Ma in alcuni Paesi Ue, come la Francia, si starebbe pensando di allungare la ristretta lista di quei dati pubblici resi a pagamento, ma questo rischia di inficiare la bontà del progetto.

 

Anche in Italia corriamo questo rischio?

 

Secondo Emilio Frezza, ‘No’. “La situazione italiana – ha spiegato a Key4biz – è molto diversa dall’esperienza francese che ha pubblicato oltre 300.000 dataset contro i nostri 5000: è un mercato molto più maturo. Ma non sottovaluterei le diversità del nostro mercato, ricordando  che in Italia il numero delle PMI è  molto elevato anche nell’ICT e che  l’uso dei cellulari (oggi smartphone e tablet ) è stato sempre molto diffuso“.

“Siamo ancora oggi – ha precisato Frezza – uno dei paesi a più alta penetrazione nel mondo. Per queste ragioni ritengo che open data sia un’opportunità per il Paese e che introdurre un pagamento oggi in Italia rischierebbe di limitare un mercato forse ad alto potenziale”.

Freza ha, quindi, ricordato che “DADA, Buongiorno.it Neo mobile sono diventate delle multinazionali proprio con i servizi  a valore aggiunto sui cellulari e sono aziende nate dalla creatività italiana”.

 

 

Per maggiori informazioni, consulta il portale dati.comune.roma.it

Exit mobile version