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BYOD: per Idate, l’uso dello smartphone in azienda aumenta la produttività, ma occhio alla sicurezza

Europa


Cresce in Europa la tendenza a utilizzare il proprio smartphone per motivi di lavoro, anche se ha a disposizione un dispositivo fornito dall’azienda. È quanto rivela uno studio Idate sul fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device), presentato in occasione del Réseaux & Télécoms Expo 2012 di Parigi.

Lo studio, condotto in Francia, Germania e Regno Unito, esamina il grado di utilizzo degli smartphone per scopi lavorativi ed è stato realizzato alla luce “della mancanza di dati esaurienti riguardo il livello di adozione dei dispositivi intelligenti in ambiente corporate”, ha spiegato la curatrice dell’indagine, Anne Causse.

 

Dallo studio emerge che il 45% dei lavoratori francesi usa il dispositivo personale per scopi lavorativi. Una percentuale che sale al 52% nel Regno Unito e del 53% in Germania.

Per 8 lavoratori su 10 usare lo smartphone per motivi di lavoro implica un “guadagno di produttività diretto e indiretto”, anche se per il 50% il fenomeno è anche una “fonte di stress”.

 

Il desiderio di possedere uno smartphone si è tradotto in un livello di ‘dotazione’ personale due volte superiore al tasso di dotazione a titolo professionale.

Le aziende, tuttavia, si stanno attrezzando e, secondo Idate, nel 2012 dal 10% al 15% dei lavoratori dei tre paesi esaminati dovrebbe avere in dotazione uno smartphone aziendale.

È il Regno Unito, rivela ancora Idate, il paese più avanzato in questo senso e si sta rivelando un vero e proprio laboratorio per le tendenze che potranno prendere piede sugli altri mercati nel prossimo futuro.

 

Lo smartphone, avvertono però gli analisti, resta comunque una fonte di rischio significativo per i dati strategici dell’impresa, alla luce delle ancora insufficienti misure di sicurezza adottate.

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