Unione Europea
La Commissione Ue avvia un progetto da 2 milioni di euro, volto a misurare i benefici della distribuzione dei film in contemporanea su diverse piattaforme, vale a dire cinema, televisione e servizi on-demand disponibili su internet, invece che seguire la classica regola della distribuzione a finestra.
Oggi, la maggior parte dell’industria è, infatti, assoggetta al ‘release windows’, che significa che i film vengono visti prima solo in sala o ai festival, per poi passare alla televisione o sul video on-demand.
Alcuni produttori cinematografici indipendenti sono convinti che si avrebbero maggiori ricavi se si potesse distribuire i film contemporaneamente su tutti i canali.
La sperimentazione da 2 milioni di euro riguarderà 20 film d’essai distribuiti in Italia oltre che in Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Belgio e Lussemburgo.
Androulla Vassiliou, Commissario Ue per la Cultura, ha fatto presente che l’industria cinematografica negli Stati Uniti è molto più attenta ai cambiamenti in atto e “si sta sempre più adattando ai nuove modelli di distribuzione”.
“E’ necessario – ha indicato Vassiliou – che l’Europa testi tutte le possibilità per verificare come assicurare diversità e profittabilità in un mercato competitivo”.
In occasione del Mipcom 2012, il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, è stata molto chiara sull’argomento: “L’era digitale non è una minaccia per l’industria del cinema, ma un’opportunità sulla quale investire”. (Leggi Articolo Key4biz)
I due Commissari sono convinti che la tecnologia digitale apra nuove prospettive per i film europei e hanno invitato l’industria a sfruttare pienamente le possibilità fornite dal progresso tecnologico, adattare i loro modelli di business per avere una distribuzione più efficace, allargare il pubblico e migliorare le condizioni di finanziamento.
I film europei, hanno sottolineato i due Commissari Ue, devono essere sempre più numerosi nei servizi di video on-demand e gli aventi diritto devono rafforzare la loro presenza su piattaforme mondiali, come iTunes e Netflix, attraverso una strategia incentrata sul marchio e una promozione efficace.
Fondamentale, quindi, capire se è ancora valido l’attuale sistema di distribuzione a ‘finestre’, tenuto conto dei cambiamenti di comportamento del pubblico (content anytime, anyhow, anywhere) e del fatto che nuovi player, come i fornitori di servizi VOD o di sistemi di Tv ibrida, i produttori di connected tv, rappresentano dei potenziali investitori nella produzione di film. Pare proprio di no.