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Il mercato pubblicitario è in balia di uno tsunami o, come dicono gli analisti, di una ‘oscura tempesta’ che per Mediaset si tradurrà in perdite di quasi 100 milioni di euro nel terzo trimestre, che dovrebbe essere presentato il 6 novembre o, al più tardi, il 13.
Queste le desolanti stime di Mediobanca, a poche ore dal cambio ai vertici della concessionaria del Biscione, Publitalia, con l’arrivo di Stefano Sala accanto a Giuliano Adreani.
Mediobanca ha, quindi, rivisto al ribasso le stime di raccolta pubblicitaria e di utili 2012 e tagliato il prezzo obiettivo sulle azioni Mediaset a 1,12 euro (con giudizio ‘underperform’).
In Borsa, il titolo ha perso il 5,66% a 1,501 euro, (ieri -3%), sulla scia del taglio delle stime anche da parte di Equita Sim, sebbene gli analisti abbiano apprezzato l’arrivo di Sala, ex manager di WPP, la numero uno al mondo nella pubblicità e nei servizi marketing diretta da sir Martin Sorrell.
Nella nota ai clienti, Mediobanca prevede per il terzo trimestre un –24% di raccolta in Italia e un -21% in Spagna e aggiorna le stime di fine anno a -14% per l’Italia e a -10% per la Spagna. In base ai dati Nielsen, la raccolta di Mediaset in Italia nei primi otto mesi dell’anno è scesa del 13,5% sul corrispondente periodo 2011.
La forte contrazione dei ricavi, scrive Mediobanca, “dovrebbe tradursi in perdite per 97 milioni“ nel terzo trimestre. Per fine anno, gli analisti di Piazzetta Cuccia si aspettano un utile di gruppo intorno ai 20,4 milioni (23 milioni la stima di Equita) e la scelta di non distribuire dividendi.
Sul fronte dei costi, ora gli esperti ipotizzano che 120 milioni di risparmi possano essere raggiunti dal business italiano nell’esercizio in corso, mentre ulteriori 116 milioni verranno nel 2013.
Gli analisti suggeriscono all’azienda televisiva un “atteggiamento molto più aggressivo sui costi”, quindi, anche tagli al personale, sebbene l’azienda abbia più volte ribadito di non voler seguire questa via.
Tra i consigli anche quello di una partnership per Mediaset Premium, magari un operatore straniero come Al-Jazeera, visto che ci sono già state manifestazioni di interesse (Leggi Articolo Key4biz). Se a questo si aggiungono i buoni risultati della società delle torri, Ei Towers, che gestisce i multiplex, la società potrebbe cambiare “la sua equity story, almeno nel lungo-medio periodo“.
Anche Barclays ha tagliato il target price da 4,4 a 4,2 euro e le stime di Eps 2013 da 0,23 a 0,20 euro e sulle indiscrezioni di un possibile investimento di Al-Jazeera nella pay-Tv del gruppo, ha commentato: “Questo potenziale interesse di altri investitori ci induce a non essere più negativi sul titolo”, anche se un accordo con Al-Jazeera per la cessione del 50% di Mediaset Premium potrebbe portare a una rivalutazione al massimo fino a 1,70 euro, calcola lo studio.
Forse per cercare nuovo impulso per la pubblicità, l’azienda televisiva ha chiamato al vertice di Publitalia anche Stefano Sala, che dal primo gennaio affiancherà come amministratore delegato commerciale il numero uno di Publitalia, Giuliano Adreani, al timone della concessionaria da 18 anni. La mossa è stata spiegata dal gruppo di Cologno Monzese con “l’obiettivo di promuovere l’evoluzione e il rafforzamento della concessionaria pubblicitaria”. Alla luce dei cambiamenti in atto nei media, Mediaset ha deciso di sviluppare le strutture di Publitalia per affrontare al meglio il nuovo scenario del mercato pubblicitario.