Italia
Ecco il pezzo che mancava: oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo quanto appreso da Key4biz, avrebbe apposto la propria firma sul Decreto Sviluppo bis. Adesso verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e potremmo conoscerne i dettagli, stavolta con certezza.
Il successivo passaggio è quello alle Camere dove il decreto dovrà essere convertito in legge e raccogliere gli eventuali emendamenti.
Una volta che saranno adempiuti questi ultimi passaggi potremmo dire di avere un’Agenda digitale.
Al via, quindi, a infrastrutture per colmare il digital divide e incentivare la banda larga, a misure per incoraggiare e sostenere le start-up innovative e le smart city; a fondi per l’innovazione tecnologica e la ricerca. E finalmente allo switch-off dei servizi della pubblica amministrazione, della sanità, dell’istruzione e della giustizia.
Ma, a conti fatti, potremmo ritrovarci ad avere la legge a ridosso di Natale, in prossimità quindi della scadenza di questa legislatura.
“Noi vogliamo far diventare l’Italia più amica delle start-up, aziende innovative che non sempre sono state aiutate nel nostro Paese“, ha detto oggi il Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, in un messaggio al Forum Eurasiatico in corso d Verona.
“Abbiamo analizzato i casi più interessanti in giro per il mondo, coinvolgendo incubatori e acceleratori, ne è uscito un decreto legge dedicato alle nuove imprese innovative, con poca burocrazia, costi inesistenti e contratto di lavoro disegnato sulle esigenze di aziende che nascono, quindi massima flessibilità, possibilità di coinvolgere i collaboratori nel capitale delle società”.
Il ministro ha, quindi, spiegato che “la crescita passa per la creazione di nuove imprese innovative, e l’Italia si è messa in linea con paesi più amici delle nuove imprese”.
Il Governo, ha ricordato ieri il Ministro, ha messo a disposizione 800 milioni di euro per colmare definitivamente il digital divide (Leggi Articolo Key4biz).
“L’innovazione digitale – ha aggiunto – è la leva trasversale di sviluppo più importante per l’Italia, necessaria per reinventare la manifattura, così come i servizi, e le infrastrutture non sono da meno”.
Il Ministro ha evidenziato l’importanza dell’hi-tech come abilitatore “industriale” per fare ripartire il Paese. A cominciare anche dalle start-up innovative, che spesso sono proprio legate al digitale.
“La sezione del Decreto crescita che riguarda le start-up – ha commentato Passera – è molto concreta, diciamo che abbiamo creato l’habitat normativo giusto per far ripartire la voglia di fare impresa”.
Grazie alle start-up, stando ad alcuni dati presentati ieri a SMAU, con l’inserimento di 300 milioni di euro per investimenti seed, si potrà avere un impatto sul PIL, entro un decennio, di circa 3 miliardi di euro.
Adesso manca solo la nomina del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, che avrà un ruolo centrale e fondamentale per tutte le attività legate alla digitalizzazione del Paese e la realizzazione degli obiettivi fissati dalla Ue col Piano Horizon 2020. Passera ha promesso che verrà fatta ‘a breve’. Speriamo.
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