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Pubblicità mirate e Do not track. Neelie Kroes fortemente preoccupata: ‘Misure poco incisive, privacy a rischio’

Unione Europea


Il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, ha espresso grande preoccupazione per i lavori di standardizzazione che riguardano le pubblicità mirate su internet, palesando forti dubbi sulla capacità di queste misure di proteggere efficacemente la privacy degli utenti.

La Kroes lo ha ribadito ancora una volta, sottolineando che il W3C (World wide web consortium), l’organismo che si occupa delle norme di internet, sta lavorando al momento allo standard unico Do not track (DNT) che consente agli utenti di chiedere di non essere tracciati e quindi di non diventare oggetto di targeted adevertising in funzione dei siti web che frequentano.

 

Nel giugno 2011, la Kroes aveva invitato gli stakeholders a lavorare insieme alla standardizzazione del DNT, che sarebbe applicabile in particolare ai cookies, i file che memorizzano le informazioni riguardanti gli utenti e sono largamente usati in rete dagli advertiser.

Ma questo lavoro ‘non procede come previsto’, ha lamentato il Commissario Ue, intervenendo a Bruxelles in un incontro col think tank Centre for European Policy Studies (CEPS).

“Sono sempre più preoccupata del ritardo e della direzione che stanno prendendo le discussioni in seno al W3C“, ha detto la Kroes, aggiungendo di temere che lo standard al quale sta lavorando l’organismo finisca per essere ‘edulcorato’.

Lo standard DNT “deve fare la differenza in materia di tutela della privacy” e “dare agli utenti la possibilità di controllare le informazioni che li riguardano”.

 

Gli utenti devono in particolare essere informati sulle impostazioni di default dei software e dispositivi che usano; i siti internet non devono ignorare le richieste DNT inviate dagli utenti; e infine, ciò che può essere fatto senza il consenso deve essere strettamente limitato altrimenti si rischia di svuotare lo standard del suo significato. Tuttavia, ha sottolineato la Kroes, le eccezioni al momento in discussione al W3C, continuano ad allargarsi.

 

“La privacy online e il business online– ha sottolineato il Commissario Ue – devono andare di pari passo. Il rispetto della vita privata è un diritto fondamentale”.

Si rischia, ha indicato, che la gente smetta di usare un sistema di cu non si fida. Se dovesse verificarsi questo, ha concluso la Kroes, le web company perderanno una grande opportunità di poter lavorare su nuovi e più grossi mercati.

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