Italia
Nessuna societarizzazione o esternalizzazione delle network operations: Wind rinuncia al piano messo a punto nella primavera del 2011 e vara un nuovo piano quinquennale che prevede efficienze per 35-40 milioni di euro.
L’accordo, sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil dopo oltre 20 ore di trattativa al ministero dello Sviluppo economico, prevede una stretta sui benefit – nello specifico, la riduzione del premio di risultato e un programma di smaltimento delle ferie arretrate – ma la società ha assicurato in compenso che non ci saranno societarizzazioni fino a tutto il 2017 e che alcune attività saranno internalizzate.
La società ha chiesto sacrifici ai circa 1.700 lavoratori coinvolti ma, ha riferito Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom, “questo accordo rappresenta un cambiamento di indirizzo e di tendenza per tutto il settore tlc. Passa il principio per cui il perimetro societario resta invariato e viene pensato un piano industriale a 5 anni, una lunghezza temporale che ormai nessuna azienda fa più”.
La società si è inoltre impegnata a reinvestire nello sviluppo delle nuove tecnologie per riposizionarsi sul mercato.
“La soluzione trovata – ha aggiunto Giorgio Serao, della segretaria nazionale Fistel Cisl – è molto positiva anche perché l’azienda si è impegnata per 5 anni a non cedere né esternalizzare, anzi ad avviare un processo di internalizzazione. Un esempio positivo per tutto il mercato delle telecomunicazioni”.
A gennaio, la società telefonica aveva deciso di congelare per sei mesi il processo di cessione delle attività di rete – le cosiddette ‘network operations’ – in seguito all’intervento del Ministero dello Sviluppo economico.