Internet e lavoro: i media online seconda principale fonte di occupazione dopo i giornali

di Alessandra Talarico |

Negli Usa, una persona su sei occupata nel settore media lavora per un’azienda internet e sempre più persone accedono all’informazione online grazie a smartphone e tablet.

Stati Uniti


Media online

I media online sono una delle principali fonti di occupazione dell’industria media americana: una persona su impiegata in questo settore lavora infatti per un’azienda internet.

E sono sempre più gli americani per informarsi usano lo smartphone o il tablet a discapito della Tv.

Secondo i dati di Ad Age DataCenter, i media online sono secondi – in termini di occupazione – soltanto alla carta stampata, dopo aver già superato la televisione, i periodici, la radio e la Tv via cavo.

 

L’unico segmento a resistere, quello dei giornali, non gode però di buona salute: nell’ultimo anno, secondo i dati del Dipartimento del lavoro, si sono persi 1.400 posti di lavoro al mese mentre le aziende media su internet ne hanno creati mediamente 400 al mese.

L’occupazione nel settore dei media online è cresciuta del 54% rispetto ai livelli pre-recessione. Nel frattempo, l’occupazione complessiva negli Usa risulta inferiore del 18% rispetto al periodo precedente la recessione 2007-2009.

 

Nel nostro Paese, lo studio ‘Crescita digitale. Come Internet crea lavoro, come potrebbe crearne di più’, stima che Internet abbia creato 700 mila nuovi posti di lavoro nel nostro Paese dal 2009 e che il giro d’affari sulla rete rappresenti il 2% del prodotto interno lordo dell’Italia che oggi vale circa 1.600 miliardi.

Se l’Italia, dice lo studio curato da Marco Simoni e Sergio de Ferra della London School of Economics, nel 2010 fosse stata in grado di arrivare alla stessa diffusione Internet della Francia ci sarebbero circa 200 mila occupati in più nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, di cui 100 mila nella fascia 15-24.

Se poi fosse stata in grado di raggiungere i livelli dell’Olanda gli occupati in più sarebbero oltre 275 mila, di cui oltre 140 mila giovani.

 

Tornando agli Usa, secondo un altro studio di Pew Internet and American Life Project in collaborazione con The Economist, sempre più adulti americani usano i dispositivi mobili per informarsi.

 

Attualmente, il 22% degli americani possiede un tablet – il doppio rispetto a un anno fa – e il 54% uno smartphone (contro il 35% di maggio 2011).

Tra questi, il 62% dei proprietari di tablet e il 62% di quelli smartphone affermano di utilizzare il loro apparecchio per informarsi almeno una volta a settimana, una percentuale simile registrata dalla posta elettronica.

Tra gli utenti tablet, il 31% afferma di accedere a fonti di informazione che prima non considerava.

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