Europa
Nel suo lungo intervento, al Summit organizzato da ETNO e Financial Times a Bruxelles (Leggi articolo Key4biz), il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes si è soffermata sul tema delle reti ultrabroadband, per il cui sviluppo, ha ricordato, è necessario un framework che garantisca le ‘tre C’: certezza, coerenza, concorrenza.
Soffermandosi, in particolare, sul tema dei finanziamenti pubblici, Kroes ha sottolineato che questi possono essere utili per ridurre i rischi, attirare investimenti privati e portare le infrastrutture nelle aree che altrimenti sarebbero isolate.
Essenziale, in questo senso, l’approvazione del programma Connecting Europe Facility (Leggi articolo Key4biz) – che destinerebbe 9,2 miliardi di euro alla banda larga – potrebbe generare almeno 50 miliardi di euro di investimenti nella banda larga, fornendo connessioni veloci a circa 45 milioni di abitazioni.
La proposta si è però arenata (Leggi articolo Key4biz) e la Kroes ha sottolineato che “bisogna persuadere, e urgentemente, gli eurodeputati e i governi nazionali dell’importanza di questi investimenti”.
La Kroes ha quindi sottolineato come il nuovo framework annunciato a luglio (Leggi articolo Key4biz), oltre a garantire la necessaria certezza per gli investimenti a lungo termine, offre coerenza nella metodologia per i prezzi all’ingrosso e regole di non discriminazione. Tutti fattori che permetteranno di “alleggerire gli obblighi regolamentari dove vi sia un livello di concorrenza sufficiente. Ciò vuol dire – ha aggiunto – maggiore flessibilità dei prezzi per i proprietari delle reti e la possibilità di esplorare nuovi modelli di business e di sviluppare l’interesse dei consumatori verso i nuovi servizi”.
“In altre parole, ci saranno più possibilità di recuperare i soldi investiti nelle reti”.
Secondo la Kroes, infatti, non si tratta di chi si prenderà la fetta più grande di torta, ma di ingrandire la torta: più persone avranno accesso alle reti ultraveloci, più aumenterà la domanda di nuove applicazioni online. Più aumenterà la domanda, più potrà crescere il numero di attori del mercato. Più player ci saranno, più aumenterà la scelta e la domanda dei consumatori: solo così si potrà creare quel circolo virtuoso che, in ultima analisi, genererà un incremento dei ricavi.
Le reti ultrabroadband “sono essenziali per la nostra economia e competitività futura”, ha affermato il Commissario europeo, sottolineando sia il grande successo delle nuove tecnologie presso il grande pubblico dei consumatori, sia il successo delle politiche europee di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni.
Tutti punti di partenza su cui si deve costruire il futuro del settore, partendo dalla necessità di convincere gli investitori che le tlc europee sono generatrici di crescita e competitività.
Costruire sulle basi dei passati successi dell’Europa, ha sottolineato Kroes, non vuol dire avere lo stesso approccio e le stesse regole del passato perchè “ora siamo in una fase di transizione verso le reti di nuova generazione che co-esistono con le vecchie”.
Una transizione che costa e pone molte sfide, ha aggiunto, perchè anche se fattori quali la competizione sostenibile e l’accesso sono ancora importanti, non possono applicarsi a reti che ancora neanche esistono.
“Non bisogna dimenticare quanto velocemente e dinamicamente le tecnologie stiano cambiando. Soluzioni incrementali come la combinazione di fibra e rame possono fornire banda larga ad alta velocità in maniera economica”, ha detto Kroes, evidenziando anche il ruolo delle reti mobili 4G nell’offerta di connessioni veloci ed efficaci, a condizione che gli Stati membri rendano disponibile lo spettro.
Secondo la Kroes, il quadro normativo europeo dovrà tenere conto di una nuova realtà in fatto di concorrenza. Una realtà in cui “fisso e wireless stanno lavorando insieme; con la fibra che aiuta a ad affrontare la valanga di dati wireless; con il satellite che distribuisce i dati nei sistemi ibridi e serve le regioni remote; o sfruttando le possibilità del Wi-Fi”.
Altrettanto importante sarà l’armonizzazione dell’uso dello spettro radio a livello europeo: “senza un approccio europeo allo spettro e senza un’accelerazione nel roll-out delle reti 4G, i produttori di dispositivi non terranno in conto l’Europa nella pianificazione dei loro smartphone”, ha affermato.