Italia
Il progetto BULGAS/FIBRESAR per la realizzazione di una rete in fibra ottica che offra connettività avanzata ai cittadini e alle imprese della Sardegna non contravviene alle norme Ue sugli aiuti di Stato.
Lo ha fatto sapere la Commissione europea, che sottolinea come, anzi, la riduzione dei costi derivante dallo sfruttamento delle opere civili per la concomitante realizzazione di una rete di distribuzione del gas sia un esempio di buona pratica nel contesto delle reti di prossima generazione.
Gli scavi lungo le strade, l’installazione di nuove infrastrutture fisiche come i condotti per i cavi, e così via rappresentano infatti l’80% dei costi per la realizzazione delle infrastrutture in fibra ottica.
La possibilità di sfruttare la realizzazione della rete di distribuzione del gas nella regione permetterà dunque un notevole risparmio nonché un’accelerazione del roll-out della rete FTTH, che porterà servizi di connettività avanzati ad aziende e cittadini sardi.
La Commissione sottolinea che dalle indagini svolte sul caso è emerso che il progetto copre aree ritenute non redditizie per gli investitori e garantisce accesso efficace e non discriminatorio all’infrastruttura. Assicurata altresì la neutralità tecnologica e la separazione strutturale tra la rete all’ingrosso e gli operatori retail.
Si tratta in definitiva, di un progetto in linea con le linee guida europee sugli aiuti di Stato, in base alle quali l’intervento pubblico può avere una funzione essenziale per estendere la copertura della banda larga ad aree in cui gli operatori di mercato non prevedono di investire.
Gli investimenti nelle reti a banda larga sono una componente essenziale del piano europeo di ripresa economica, nel cui ambito la Commissione ha stanziato 1,02 miliardi di euro tramite il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) a sostegno del potenziamento delle infrastrutture Internet a banda larga nelle aree rurali.