Italia
L’Agcom accelera i lavori per l’approvazione del disciplinare di gara per le sei frequenze della tv digitale terrestre, dopo l’annullamento da parte del governo di Mario Monti della precedente procedura di assegnazione in beauty contest (Legge 44 del 2012).
Secondo alcune indiscrezioni, lo schema di regole approderà nuovamente nel Consiglio di domani 20 settembre, che proseguirà l’esame avviato nei giorni scorsi (Leggi Articolo Key4biz).
E’ improbabile, comunque, che dopodomani si arrivi già a un’approvazione definitiva del testo, che necessita approfondimenti per la regolamentazione di una materia complessa e alquanto delicata, dalla quale dipenderanno i futuri equilibri del mercato televisivo italiano.
Questo è il primo importante banco di prova per l’Autorità presieduta da Angelo Cardani. Ricordiamo che Mediobanca ha stimato questo pacchetto di risorse frequenziali in 1-1,2 miliardi di euro.
Dopo gli approfondimenti tecnici del caso, il disciplinare dovrà essere sottoposto a consultazione pubblica – che con ogni probabilità non partirà prima della fine del mese e durerà 30 giorni – con le parti interessate. Il provvedimento tornerà allora all’esame del Consiglio che avrà eventualmente modo di recepire le indicazioni emerse dalla consultazione. In seguito, le regole per l’asta saranno notificate alla Commissione Europea, dal momento che pende ancora la procedura di infrazione avviata contro l’Italia da Bruxelles che aspetta l’assegnazione del dividendo digitale per chiuderla. Solo in seguito la palla passerà al ministero dello Sviluppo economico per dare il via all’asta.
Gli uffici del Ministero dello Sviluppo economico, cui spetta di bandire la gara, sarebbero già in contatto con quelli dell’Agcom, ed è stato sollecitato l’invio del regolamento di gara che, non appena pronto e con l’OK della Ue, arriverà al dicastero di Via Veneto che “avvierà subito la procedura“.
A fine agosto è stato deciso di far slittare a fine ottobre o inizio novembre l’asta, in modo da dare più tempo all’Autorità, insediatasi lo scorso luglio (Leggi Articolo Key4biz).
Sulla gara per le frequenze pesa anche il ricorso di Mediaset al Tar Lazio con cui ha impugnato il decreto di cancellazione del beauty contest (Leggi Articolo Key4biz).
L’incognita principale è legata a questo punto proprio al ricorso Mediaset. Ma non solo. Ci sono anche i tempi stretti. E l’incognita degli altri partecipanti alla gara. La Rai è in attesa, mentre Sky sembra intenzionata a tornare in corsa (Leggi Articolo Key4biz). Più difficile che le compagnie telefoniche entrino in lizza.
L’Agcom è alla prese anche con un’altra spinosa questione, quella della numerazione dei canali televisivi sul telecomando (LCN – Logical Channel Number), a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato depositate lo scorso 31 agosto.
Il nuovo Piano, in considerazione della complessità degli adempimenti, sarà emanato entro 180 giorni a decorrere dall’avvio della consultazione pubblica tra i soggetti interessati (Leggi Articolo Key4biz).
La consultazione pubblica, che sarà avviata entro i primi di ottobre e avrà la durata di almeno di 30 giorni, sarà affiancata da una nuova indagine conoscitiva sulle abitudini e le propensioni degli utenti, come richiesto dal Consiglio di Stato nelle citate sentenze.
La proroga, come indicato dallo stesso Consiglio di Stato che ha confermato le sentenze del TAR Lazio, è volta ad evitare un vuoto regolamentare che potrebbe generare confusione tra gli utenti nell’utilizzo dei numeri del telecomando.