Stati Uniti
Samsung ha perso una nuova manche nella battaglia che la vede opposta a Apple: in un parere preliminare, un giudice della International Trade Commission (ITC) americana ha rigettato il ricorso presentato dalla società coreana con l’obiettivo di vietare l’importazione dei suoi prodotti – iPhone, iPad e iPod – negli Usa.
Secondo la sentenza – che essendo preliminare può ancora essere modificata – il gruppo californiano non ha violato 4 brevetti Samsung per la produzione – all’estero – dei prodotti elettronici importati negli Usa.
Nell’ampio contenzioso che vede le due società opposte nei tribunali di diversi paesi in tutto il mondo, Samsung è stata già condannata da un giudice californiano al pagamento di una multa da 1,05 miliardi di euro per aver violato sei brevetti Apple.
Ma, se negli Usa, la corte di San Jose ha dato ragione a Apple, una Corte giapponese ha invece sentenziato in favore del gruppo coreano ritenendo che i suoi smartphone e tablet non violano un brevetto Apple legato alla sincronizzazione di musica e dati con i server. Il giudice Tamotsu Shoji del distretto di Tokio ha ordinato alla società californiana – che aveva invece provato a ottenere un risarcimento danni da 1,3 milioni di dollari – di pagare le spese legali.
Sullo sfondo di questa battaglia, la supremazia su un mercato – quello degli smartphone – del valore stimato di circa 220 miliardi di euro.
Samsung, dal canto suo, non demorde: in una nota ha fatto sapere di essere ‘fiduciosa’ che la decisione finale dell’ITC “riconoscerà che Apple debba essere ritenuta responsabile di aver violato le nostre innovazioni tecnologiche”.
“Siamo fieri della nostra lunga storia di innovazione nel settore della telfonia mobile e continueremo a difendere i nostri diritti di proprietà intellettuale”, continua la nota.
La causa in questione si fonda sulla “section 337” della legge sul commercio che mira a impedire la concorrenza sleale di prodotti importati negli Stati Uniti. In caso di comprovata infrazione, l’ITC può vietare l’importazione dei prodotti incriminati.