Metroweb: esce Intesa Sanpaolo entra FSI della CdP

di Alessandra Talarico |

Intesa Sanpaolo è anche azionista di Telecom Italia, di cui controlla attraverso Telco una quota dell’11%. Da qui l’esigenza di ‘sanare’ il conflitto d’interessi per permettere alla newco di avviare l’installazione di una rete in fibra ottica FTTH.

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Metroweb

E’ stata ufficializzata oggi l’uscita di Intesa Sanpaolo dal capitale di Metroweb, la società che gestisce la fibra ottica di Milano. L’istituto bancario milanese ha ceduto al Fondo F2i la quota del 12,5% detenuta – attraverso Imi Investimenti – nella newco F2i Reti Tlc, che possiede il 61,7% di Metroweb.

“Intesa Sanpaolo, con la cessione delle azioni di F2i Reti Tlc in suo possesso ha ritenuto concluso il proprio ruolo di sostegno all’operazione di acquisizione di Metroweb, da parte di F2i avvenuta lo scorso anno, e allo sviluppo della società stessa“,  informa l’istituto bancario in una nota.

Il deal, del valore stimato di 20 milioni di euro, permette così di definire l’ingresso del Fondo Strategico Italiano – controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti – in F2i Reti Tlc, dopo l’accordo preliminare siglato a fine maggio per l’acquisizione di una quota del 46% della newco per 200 milioni di euro. L’ingresso della CDP avverrà attraverso un aumento di capitale riservato.

 

Intesa Sanpaolo è anche azionista di Telecom Italia, di cui controlla attraverso la holding Telco una quota dell’11%. Da qui l’esigenza di ‘sanare’ il conflitto d’interessi per permettere alla newco di avviare l’installazione di una rete in fibra ottica FTTH in 30 città italiane.

 

Il progetto di Metroweb – nel cui azionariato figurano anche Fastweb (11,2% e A2A (25,7%) – si incrocia infatti coi piani nella fibra ottica dell’ex monopolista delle telecomunicazioni italiane, nonostante le frequenti dichiarazioni di ambo le società su una possibile convergenza strategica.

 

Convergenza che potrebbe sfociare anche nello scorporo della rete di Telecom Italia, ipotesi tornata in auge qualche settimana fa, quando il quotidiano Il Messaggero aveva reso noto che FSI avrebbe scelto Deutsche Bank come advisor in vista della creazione di una newco in cui far confluire l’infrastruttura attualmente di proprietà dell’ex monopolista.

 

Il compito dell’advisor sarebbe quello di stabilire il valore della rete, che secondo Telecom Italia si aggira tra 12-15 miliardi, mentre Metroweb sembrerebbe disposta a mettere sul piatto 9 miliardi.

 

Oggi, intanto, si riunisce a Venezia il consiglio di amministrazione di Telecom Italia sulle votazioni dell’azione di responsabilità verso Riccardo Ruggero e la proposta di conciliazione con Carlo Buora, contro cui si oppongono i piccoli azionisti riuniti in Asati.

Dal Cda potrebbe emergere qualche novità sulle trattative relative alla rete.

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