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Nella sua prima uscita pubblica dopo l’IPO, il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg fa il punto sullo stato di salute del social network e analizza punti deboli e strategie della società alla luce delle deludenti performance in Borsa.
Ovviamente, il Ceo ragazzino – salito sul palco della TechCrunch Disrupt conference in jeans, maglietta e sneakers – ha parlato di ‘delusione’ in riferimento all’andamento del titolo a Wall Street e ha quindi sottolineato che il mondo non ha ben compreso la strategia mobile che guiderà la crescita del business.
Nei prossimi tre-cinque anni, ha detto, tutto dipenderà da quello che si riuscirà a fare in ambito mobile e col passare del tempo la compagnia conta di guadagnare grazie ai cellulari più di quanto non faccia ora dai Pc.
Un bell’obiettivo, certo, ma tutto da dimostrare. L’incapacità di monetizzare gli accessi dai dispositivi mobili è infatti il tallone d’Achille del social network, i cui guadagni derivano sostanzialmente dalla pubblicità.
Quanto alla capacità di generare profitti, secondo Zuckerberg, “il cellulare è molto più simile alla Tv che ai computer”. Il mobile, insomma, è il futuro, bisogna capire solo dove e in che modo collocare gli spot. E non è certo una questione da poco.
Se la società ha sbagliato qualcosa, due anni fa, è stato puntare troppo sull’HTML5 e poco sulle app native. Ora ci sarà un’inversione di tendenza, come evidente anche dall’ultima versione dell’app per l’iPhone che, ha detto ancora Zuckerberg, ha le stesse caratteristiche della precedente ma con performance decisamente migliorate. E a breve arriverà anche l’aggiornamento per gli Android.
Di sicuro, Facebook non produrrà un proprio telefonino: “sarebbe una strategia sbagliata, non avrebbe senso. Quello che vogliamo è costruire un sistema il più integrato possibile in tutti i dispositivi che la gente vuole usare”.
L’andamento delle azioni, che hanno perso il 50% del loro valore dal momento dell’IPO, non aiuta certo il morale dei dipendenti, ma non è la prima volta che ll social network affronta alti e bassi.
“I dipendenti – ha detto – sono abituati alle oscillazioni dei giudizi della stampa. Tutti ricevono azioni e sanno che se queste sono sottovalutate oggi, varranno di più in futuro. E’ un ottimo momento per stare in Facebook e per raddoppiare”.
Le parole di Zuckerberg, comunque, un effetto l’hanno avuto: nelle contrattazioni after hour, il titolo è cresciuto di oltre il 4% per ritoccare quota 20 dollari.
Riguardo, infine, la possibilità che la società possa pensare a creare un motore di ricerca, il Ceo ha sottolineato che Facebook è già posizionato in modo unico per rispondere a molte domande. Domande specifiche, come ‘dove posso mangiare un buon sushi?’ ed è per questo che anche Google ha cercato di dare un’impronta più ‘social’ al suo motore, con Google+.
Creare un motore di ricerca, comunque, non è un tabù: “a un certo punto lo faremo, c’è già un team che ci sta lavorando”.