Stati Uniti
Il prossimo iPhone, che sarà presentato domani 12 settembre, potrebbe riuscire in un intento finora mancato dalle istituzioni americane, ossia ‘spingere’ la crescita del PIL fra lo 0,25% e lo 0,50% nel quarto trimestre.
L’anticipazione, riportata dal Wall Street Journal, è del capo economista di JPMorgan, Michael Feroli, che in una nota ai clienti – intitolata “Can one little phone impact GDP?’ – prevede che Apple venderà circa 8 milioni di iPhone 5 negli ultimi tre mesi dell’anno.
Partendo dal presupposto che l’iPhone “sarà venduto al prezzo di 600 dollari, con circa 200 dollari di spesa per i componenti, vuol dire che 400 dollari per dispositivo andranno a conteggio del PIL”. Ne consegue, secondo Feroli, l’iPhone potrebbe incrementare il PIL di 3,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre o 12,8 miliardi di dollari su base annuale.
Si tratta di un aumento di 0,33 punti percentuali del tasso annuale di crescita del PIL e potrebbe limitare il rischio che l’economia americana cresca meno del 2% previsto da JP Morgan nel quarto trimestre.
Sempre secondo il quotidiano newyorkese, quando l’iPhone ha raggiunto una diffusione ‘di massa’, lo scorso ottobre, oltre la metà dell’aumento dello 0,8% delle cosiddette vendite al dettaglio ‘core’ (escludendo auto, benzina e materiali da costruzione) è stato generato proprio dalle vendite online e dalle vendite di computer e software. Le due categorie insieme hanno registrato il loro maggior incremento mensile e secondo Feroli questa crescita è stata trainata dall’iPhone, che ha quindi contribuito ampiamente alla crescita del PIL.
E l’impatto del nuovo modello dovrebbe essere ancora più consistente: Feroli avverte che “…la stima potrebbe sembrare eccessiva e per questo dovrebbe essere trattata con scetticismo”, ma aggiunge: “crediamo che le recenti prove siano coerenti con questa proiezione”.