Europa
Dopo aver annunciato a luglio il taglio di circa 5 mila posti di lavoro, Alcatel-Lucent ha tolto il velo alla sua nuova struttura organizzativa sempre nell’ambito di quel ‘Performance Program’ che dovrebbe consentire al vendor franco americano di infrastrutture per le telecomunicazioni di ridurre i costi di 1,25 miliardi di euro entro il 2013.
La società, che ha chiuso il secondo trimestre con una perdita operativa rettificata di 31 milioni di euro su ricavi per 3,5 miliardi – in calo del 7,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – semplificherà le strutture direttive e centralizzerà diverse funzioni, che ricadranno sotto la responsabilità di un comitato esecutivo composto di un comitato esecutivo dimezzato, da 12 a sei persone (escluso il Ceo Ben Verwaayen).
Nell’ambito di questa strategia, il direttore finanziario Paul Tufano è stato nominato direttore delle operazioni e sovrintenderà alla catena logistica, agli acquisti e alle divisioni Enterprise, Industrie strategiche e Reti sottomarine).
Stephen A. Carter assume la responsabilità dei managed services (i servizi gestiti per conto degli operatori) e responsabile per la riorganizzazione aziendale. Carter, in sostanza, avrà il compito di sovrintendere al Performance Program il cui obiettivo è quello di ottenere risparmi da 1,25 miliardi di euro entro la fine del 2013.
Philippe Keryer diventa presidente delle attività Reti e Piattaforme che sostituirà l’attuale struttura operativa regionale con quattro unità prodotti e servizi locali.
George Nazi resta alla presidenza della divisione Global Customer Delivery e Jeong Kim presidente della Bell Labs e Chief Strategy Officer con responsabilità sulle attività legate ai brevetti. Rajeev Singh-Molares sarà responsabile dello sviluppo delle operazioni commerciali in Cina, mentre la responsabilità della gestione delle vendite, degli acquisti e del marketing ricadrà nelle mani di Robert Vrij, attuale responsabile della regione americana.
“L’obiettivo della nostra nuova struttura operativa – più snella e robusta – è di rafforzare la nostra presenza nei prodotti e nei servizi chiave, grazie a una nuova struttura unificata”, ha sottolineato il Ceo Ben Verwaayen.
La società opera in un contesto molto problematico, caratterizzato dal rallentamento degli investimenti in Europa e dalla forte concorrenza dei rivali asiatici. Fattori che hanno già costretto il gruppo a rivedere al ribasso gli obiettivi di margine operativo per il 2012.
La società aveva ribadito alla fine di aprile la capacità di raggiungere un margine operativo adjusted superiore di quello 2011. Lo scorso anno, il gruppo raggiunse un margine lordo rettificato di 5,64 miliardi di euro, pari al 36% dei ricavi. Il margine operativo rettificato aveva raggiunto i 610 milioni di euro, pari al 3,9% del fatturato.