Key4biz

Rcs Mediagroup sull’ottovolante: si attende Cda straordinario di domani su piani futuri

Italia


Rcs Mediagroup si sgonfia a Piazza Affari dopo la volata delle ultime sedute. I titoli sono in asta di volatilità dopo aver segnato l’ultimo prezzo a 1,28 euro, in calo del 17%. Dal 24 agosto al top della scorsa settimana a 2,16 euro (toccato per l’esattezza il 6 settembre) le azioni si sono infiammate del 292%, beneficiando della speculazione che si è scatenata dopo che l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha promesso per l’autunno un nuovo piano industriale, che punterà alla riduzione del debito.

 

Intanto i soci pattisti di Rcs sono stati allertati per il prossimo 21 settembre, per stabilire una linea comune da adottare il prossimo autunno che vede sul tavolo diverse opzioni.

 

Secondo Repubblica, il progetto industriale presupporrebbe un aumento di capitale da 200 milioni, oltre che la valorizzazione degli immobili. Qualche indicazione in merito potrebbe emergere domani, quando si riunirà il consiglio di amministrazione in seduta straordinaria.

All’ordine del giorno, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, ci sarebbero delle questioni tecniche come le stock option. Non è, però, escluso che con l’occasione ci sia un confronto anche su altre questioni, come il piano annunciato da Scott Jovane o il recente esposto presentato al tribunale di Milano da un professionista, l’avvocato penalista milanese Luigi Giuliano Martino, per fare chiarezza sull’andamento anomalo del titolo in Borsa.

 

 

“Ci sembra strano che la Consob ci chieda spiegazioni solo quando comunichiamo qualche operazione su Rcs, per questo motivo i nostri legali stanno lavorando per presentare entro la settimana un esposto alla procura di Roma, sull’attività dell’organo di vigilanza”.

Lo ha dichiarato in una nota Alessandro Proto, Ceo di Proto Organization, sulla scia della richiesta di chiarimenti da parte della Commissione sull’acquisto di azioni del gruppo editoriale.

 

Il flottante sempre più ridotto di Rcs, per Milano Finanza, potrebbe far propendere la Borsa per la cancellazione del titolo.

Infatti, scrive Milano Finanza, dal 25 luglio, giorno nel quale è scattato il rally del titolo Rcs Mediagroup, dal minimo di 0,43 euro, in Piazza Affari è passato di mano il 9,95%. In pratica quasi l’intero flottante, pari all’11% del capitale.

“Ci si chiede, a questo punto, – scrive MF – se Rcs possa ancora essere considerato un titolo da Piazza Affari visto che il flottante si è ridotto al lumicino. In queste condizioni non è più un tabù parlare di cancellazione delle azioni dal listino”.

 

E sempre MF, la scorsa settimana ha addirittura ipotizzato che Rcs starebbe cercando un partner statunitense, per rafforzarsi sul fronte televisivo (Leggi Articolo Key4biz). Pare che Scott Jovane starebbe valutando un accordo con un grosso broadcaster USA, sul quale nome vige il massimo riserbo.

L’unica cosa che appare certa è che questo player non è ancora presente sul mercato italiano. Escludendo, quindi, i già affermati Discovery, Fox, Viacom, Disney Channel e Comcast, il cerchio si stringe attorno a Cbs, Nbc, Time Warner o Hbo.

Exit mobile version