Europa
Nel corso dei suoi colloqui con l’Antitrust europeo, Microsoft si è detto pronto a introdurre tutte le misure necessarie per fugare i dubbi della Commissione europea, favorendo la scelta del browser per la navigazione internet.
Lo ha reso noto il responsabile antitrust delle Ue Joaquin Almunia a margine del Forum Villa d’Este, chiuso ieri a Cernobbio.
“Nel corso dei nostri colloqui privati, il Ceo di Microsoft Steve Ballmer mi ha assicurato che la società si adeguerà immediatamente, a prescindere dall’esito dell’indagine antitrust”, ha riferito Almunia, affermando quindi che a suo giudizio si tratta di una questione “molto, molto seria”.
A luglio, la Commissione europea ha reso noto di aver aperto un’indagine sulla mancata esecuzione degli impegni sottoscritti da Microsoft nel 2009 in fatto di scelta del browser.
La Ue, ritenendo che l’incorporazione sistematica del navigatore Internet Explorer a Windows, presente sul 90% dei computer del pianeta, conferisse un vantaggio competitivo rispetto agli altri sistemi di navigazione, aveva infatti aperto un’indagine per abuso di posizione dominante nei confronti del gruppo di Redmond.
Microsoft si era quindi impegnato – a dicembre del 2009 – a fornire per cinque anni nell’Area economica europea, attraverso il meccanismo di update di Windows, una “screen choice” per consentire agli utenti di Windows Xp, Windows Vista e Windows 7 di scegliere quale browser vogliono installare o aggiungere a internet Explorer.
Quest’estate è emerso però che un ‘errore tecnico’ legato all’aggiornamento service pack 1 (SP1) di Windows 7 aveva impedito di soddisfare a pieno l’impegno preso con la Ue. Ne sono seguite scuse ufficiali e l’impegno a risolvere immediatamente l’inconveniente.
Se l’inchiesta si chiudesse con la conferma della ‘colpevolezza’ di Microsoft, la società rischierebbe una multa pari al 10% del suo fatturato.
L’attenzione dell’antitrust europeo si sta intanto concentrando anche sul nuovo sistema operativo Windows 8, che sarà lanciato ufficialmente il prossimo 26 ottobre: la Commissione sta indagando sulle accuse secondo cui Microsoft non avrebbe fornito delle interfacce di programmazione (API) complete per i browser concorrenti e sulla presunta clausola di esclusività che legherebbe Internet Explorer ai tablet funzionanti sotto Windows RT e dotati di processori ARM.
Su richiesta di diverse imprese concorrenti, le autorità europee vogliono stabilire se Microsoft stia impedendo ai produttori di Pc di installare browser internet ‘alternativi’ nei dispositivi equipaggiati con Windows 8.