Cloud: gli operatori francesi si mobilitano. Nuovi servizi per contrastare l’offerta Made in USA

di Raffaella Natale |

Il consorzio Bull-SFR presenta l’offerta Numergy, per l’archiviazione sulla nuvola dei dati sensibili nazionali.

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Colpo d’accelerata sul cloud in Francia per il consorzio Bull-SFR sulla partnership concorrente, quella tra Orange e Thales. E’ stata, infatti, presentata la nuova offerta commerciale, Numergy, per l’archiviazione sulla nuvola dei dati sensibili nazionali. “Siamo pronti e se saremo i primi, tanto meglio“, ha commentato Pierre Barnabé, direttore generale di SFR Business Team.

Il mercato necessita interventi rapidi, per questo stiamo procedendo a tambur battente“, ha aggiunto il CEO di Bull, Philippe Vannier.

 

Mentre i colossi come IBM, Microsoft, Google o Amazon investono ormai da anni miliardi di dollari nel cloud, la Francia si muove con difficoltà e i due dossier in corso, che prevedono l’archiviazione dei dati sul territorio nazionale, procedono molto a rilento.

Recentemente uno Studio di BSA ha evidenziato anche i ritardi più in generale di tutta l’Europa, stando ai dati rilevati, infatti, meno di un quarto degli europei utilizza servizi ‘nella nuvola’, nonostante quello del cloud sia uno dei settori IT a più forte crescita nel mondo (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nel dicembre del 2011, il progetto francese Andromeda è venuto meno dopo il ritiro di un membro fondatore del consorzio, Dassault Systèmes, che ha poi avviato un progetto concorrente con l’operatore SFR, prima di gettare definitivamente la spugna.

 

Il governo, che inizialmente doveva iniettare 135 milioni di euro in Andromeda, ha poi deciso a maggio di finanziare in parti uguali (75 milioni), il dossier di Orange-Thales, e quello di SFR (Vivendi) in partnership con Bull.

 

“C’è una reale necessità: le aziende e le grosse organizzazioni desiderano davvero di poter avere delle centrali digitali con sede in Francia ed Europa, in grado di fornire un’alternativa ai giganti americani come Amazon”, ha commentato Pierre Barnabé.

 

Il tecnologia cloud computing consente di archiviare e/o elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete.

 

La nuova società Numergy è detenuta al 47% da SFR, al 20% da Bull e al 33% dalla Cassa depositi e prestiti, attraverso FSN (Fondo nazionale per la società digitale).

Il progetto rappresenta un investimento di 225 milioni di euro e prevede la creazione diretta di circa 400 nuovi posti di lavoro entro i prossimi 4 anni.

Venerdì scorso, Philippe Tavernier, 51 anni, ex dirigente di Sogeti (Capgemini), è stato nominato presidente della società dal suo consiglio di sorveglianza.

 

La prima offerta commerciale proposta ieri da Numergy “sarà presto arricchita“, con “l’ambizione di arrivare a più segmenti di mercato“, ha sottolineato Barnabé.

I dati saranno archiviati in Francia, in alcuni data center dislocati su tutto il territorio.

L’obiettivo è di fare in modo che la maggior parte di questi abbiano sede in Francia, anche se sarebbero ugualmente state avviate delle trattative con dei partner europei.

“La localizzazione, in Francia o in Europa, servirà a rassicurare i nostri clienti, sia i grandi gruppi che le PMI e le pubbliche amministrazioni“, ha precisato il manager di SFR.

 

Philippe Vannier, CEO di Bull, ha messo in evidenza l’importanza del concetto di ‘vicinanza dei dati’ rispetto ai clienti.

“Non vogliamo stigmatizzare gli americani – ha rincarato Pierre Barnabé – ma quando il cliente è un’azienda che investe in R&D in Francia o Europa e contribuisce all’innovazione, si vorrebbe garantire che la legislazione che protegge l’insieme di questi dati sia la stessa di quella che regolamenta anche gli aspetti societari della stessa compagnia”.

 

Per le aziende, il passaggio al cloud è anche un’occasione importante per abbassare i costi legati alle infrastrutture IT. Un risparmio che deriva dalla possibilità di acquistare da terzi le capacità necessarie, senza dover acquistare e mantenere gli impianti.

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