Quando il cinema diventa smart: nel 2014 lo switch-off della pellicola. I vantaggi, anche economici, del satellite

di Raffaella Natale |

Open Sky-Eutelsat, principali partner tecnologici dei cinema italiani ed europei, annunciano lo ‘Smart Cinema’ al Festival di Venezia. Per MEDIA Salles, crescono del 17% gli schermi digitali europei nei primi sei mesi del 2012.

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Di avvicina anche per la pellicola il passaggio al digitale. La previsione che fissa per il 2014 lo switch-off globale di tutte le sale cinematografiche è più che realistica, come dimostrano i dati presentati nel convegno “Dal 35mm al Digitale: l’ora dello switch-off“, in programma oggi allo Spazio Incontri Venice Film Market – Lido di Venezia, nell’ambito della 69esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.

 

All’incontro partecipa anche Walter Munarini, direttore di Open Sky Cinema, azienda che offre una gamma di servizi che comprendono la distribuzione via satellite di contenuti digitali 2D, 3D e eventi Live a un network di 800 sale digitali in tutta Europa, 300 delle quali in Italia. Queste sale, attraverso la tecnologia satellitare, hanno abbattuto i costi di distribuzione e ottenuto un maggior sbigliettamento grazie alla varietà di film offerti.

 

L’estensione della rete è la priorità principale del gruppo Opensky-Eutelsat e per potenziare questo rollout a livello europeo sono in fase di discussione accordi con importanti gruppi europei per installare e operare con sistemi via satellite in tutto il continente.

 

“Il satellite – sottolinea Munarini – elimina definitivamente il collo di bottiglia distributivo costituito dall’elevato costo delle copie, sia pellicola sia hard disk, e da quello della logistica necessaria per portarle fisicamente alle sale e poi ritirarle. E visto che nelle sale digitalizzate oggi la parola chiave è ‘Smart Cinema’, il cinema intelligente che prevede multiprogrammazione e democratizzazione – nel senso che ogni sala può essere libera da restrittive logiche distributive – il satellite, mezzo indispensabile e valore aggiunto alla sala digitale, gioca in questo un ruolo primario”.

Se con il Digitale il cinema sta accelerando l’innovazione, le novità e la disponibilità di prodotti e servizi, il satellite è oggi l’unica tecnologia che permette di inviare a tutte le sale digitalizzate, rapidamente e a bassissimo costo, film, trailer, spot pubblicitari e qualsiasi altro tipo di contenuti. Dotare una sala digitalizzata di un sistema di trasmissione via satellite costa, infatti, solo un decimo del prezzo sostenuto per il passaggio al proiettore digitale. E con una spesa che varia dai 4000 ai 5000 euro, usufruendo del Tax Credit, i vantaggi sono enormi. Con il satellite si elimina infatti il costo della logistica e delle spedizioni dei DCP ed è possibile inserire altri tipi di contenuti – come gli eventi Live – a importi vantaggiosi.

 

Il satellite è un sistema di distribuzione più “democratico” della fibra ottica e dell’hard disk, e  abbatte completamente il digital divide cinematografico in quanto può recapitare a basso costo (a partire da 90 euro e a scendere in base al numero di copie!) un DCP in qualsiasi luogo, anche nel cinema del paesino più remoto, senza bisogno di furgoni per la logistica. Questo perché trasmette in ogni luogo contemporaneamente e semplifica il lavoro del distributore. Attraverso il proprio  teleporto, Open Sky pensa a tutto, occupandosi a distanza di quello che avviene nella sala.

 

Al teleporto di Vicenza si è oggi aggiunto quello di Parigi. Due antenne da 3,8m sono trasmettano costantemente i sempre più numerosi contenuti che passano per il satellite. I due teleporti e tutti i cinema europei sono controllati dal NOC di Vicenza di Open Sky.

 

Open Sky e Eutelsat sono gli unici in Europa ad aver realizzato una infrastruttura con queste potenzialità, seguendo un percorso che presto porterà tutte le sale del network – prima quelle italiane e successivamente quelle europee – a una capacità di ben 4 terabyte. In questo modo sarà possibile spedire  un numero sempre maggiori di contenuti ai cinema, i quali potranno effettuare uno storage per un periodo di tempo molto più lungo, intervenendo nella programmazione in maniera sempre più precisa con  una vera e propria cineteca. Questa capacità si affianca ed è a disposizione sia dei cinema che dei distributori per inviare i contenuti. L’upgrade della rete è gratuita ai cinema ed è a carico di Opensky/Eutelsat.

 

L’ultima evoluzione del cinema digitale si chiama Newspotter: una tecnologia con la quale sarà possibile collegare due cinema in contemporanea e fare sessioni video bidirezionali. In questo modo i cinema si possono collegare e condividere l’emozione e gli argomenti in sala: dibattiti, discussioni, rassegne, presentazioni. Ora il cinema non aggrega solo chi è in sala ma chi è nelle diverse sale.

 

Nel mondo dell’Information Technology anche il cinema non poteva non beneficiare delle innovazioni che arrivano da internet. Ora i distributori possono infatti prenotare la delivery nei diversi siti anche con comandi automatici via web (comandi API) direttamente dai loro gestionali interni. Il distributore può così operare nei propri sistemi informativi interni e poi automaticamente inviare la lista dei siti ad Open Sky. In automatico il NOC di Open Sky provvederà alla trasmissione e allo scarico dei DCP nei singoli siti. Con un solo click da parte del distributore, un sito ha il DCP prenotato, inviato, sbloccato e operativo.

 

Il satellite ha totalmente eliminato la movimentazione fisica delle copie, producendo sia un vantaggio economico e operativa sia un vantaggio ecologico. Presso il teleporto Open Sky/Eutelsat è disponibile una connessione a 100Mbps dove i distributori possono depositare il contenuto da inviare. Non è più necessario mandare la valigetta presso il teleporto ma si può automaticamente inviare una copia sfruttando la potente connessione via fibra. Il sistema è già attivo ed è già stato usato con diversi distributori e/o dai loro studio di riferimento. Oltre al DCP si possono cosi inviare anche tutte le Version Files delle diverse lingue e tutti i tralier o spot da inviare. Il teleporto invia poi via satellite i contenuti a tutti i cinema: come al solito in modo veloce, economico e sicuro.

 

Stando ai dati MEDIA Salles, presentati al convegno “Dal 35mm al digitale”, sfiorano quota 22.000 gli schermi europei digitali, equipaggiati di tecnologia DLP Cinema o SXRD. Al 30 giugno 2012 erano infatti 21.789 con una crescita del 17,4% rispetto a inizio anno, quando totalizzavano 18.566 unità.

 

Continua dunque la crescita che aveva portato l’Europa ad iniziare il 2012 con oltre la metà dei suoi schermi passati alle nuove tecnologie. Al 30 giugno 2012 la penetrazione del digitale nell’insieme dei 35 paesi monitorati da MEDIA Salles ha raggiunto il 60,5%.

Differenze considerevoli continuano a esistere nei vari mercati. Oltre alla Norvegia e al Lussemburgo che da tempo hanno raggiunto la digitalizzazione completa e ai Paesi Bassi ormai prossimi alla soglia del 100%, il tasso di penetrazione del digitale oltrepassa la media europea in Belgio (c. 93%), in Finlandia (c. 89%), in Danimarca (87,9%), nel Regno Unito (c. 86%) e in Francia (80,5%). Rimane invece al di sotto del tasso medio europeo in Germania (c. 54%), in Italia (46,8%), in Spagna (c. 43%) e specialmente in mercati di minori dimensioni quali Grecia (16,9%), Slovenia (14,4%), Turchia (14,1%) e Serbia (10,3%).

 

I maggiori mercati per numero di biglietti venduti hanno anche la più alta percentuale di schermi digitali sul totale europeo, quindi la Francia, con 4.397 schermi digitali, si trova al primo posto rappresentando il 20,2% degli schermi digitali europei, seguita da Regno Unito (3.216 schermi digitali, pari al 14,8%), Germania (2.500 schermi digitali, pari all’11,5%), Italia (1.815 schermi digitali, pari all’8,3%), Spagna (1.750 schermi digitali, pari all’8,0%) e Russia (1.632 schermi digitali, pari al 7,5%).

 

Come era già emerso alla fine del 2011, la transizione è ora nella sua seconda fase e continua a svilupparsi attraverso l’aggiunta di schermi digitali 2D.

Lo dimostrano i dati sul tasso di penetrazione degli schermi 3D rispetto al totale degli schermi digitali. Tale percentuale si presenta in discesa, più o meno marcata, in vari territori. Particolarmente accentuata risulta nei mercati più vicini al completamento della transizione. E’ il caso, per esempio, della Francia, dove a giugno 2012 la tecnologia 3D è adottata dal 59% degli schermi. Un anno prima era al 70%. Analoghe tendenze si rilevano nei Paesi Bassi, che passano dal 72% al 51%, nel Regno Unito (dal 66% al 50%), in Svizzera (dal 76% al 60%), in Svezia (dall’87% al 59%) e in Danimarca (dall’81% al 64%). Il fenomeno intacca anche la Russia dove nel giugno del 2011 i sistemi 3D erano adottati da quasi il 100% degli schermi digitali. Ora tale percentuale è scesa di tre punti. Osservando l’andamento dei mercati più maturi per quanto riguarda la digitalizzazione, si può supporre che la penetrazione del 3D si assesterà tra il 50% e il 60%. Significativo è il caso della Norvegia, paese pioniere nella digitalizzazione totale, dove la tecnologia 3D è installata nel 61% delle sale.

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