OTT in agguato: i broadcaster europei sono veramente pronti a raccogliere la sfida?

di Raffaella Natale |

Google abbandona il progetto TV Ads in AdWords, ma non l’avanzata nel mercato media mentre Netflix e LoveFilm procedono a grandi passi in Europa.

Europa


Connected Tv

Nella battaglia che li contrappone agli OTT, i broadcaster hanno segnato un punto a proprio favore la scorsa settimana, quando sul proprio blog ufficiale, Google ha annunciato l’abbandono del progetto ‘TV Ads in Adwords‘.

Il servizio consentiva ai propri inserzionisti di accaparrarsi degli spazi pubblicitari anche sulla televisione tradizionale, commercializzando gli spot allo stesso modo dei link sponsorizzati su internet. TV Ads in Adwords non ha, però, sedotto gli operatori televisivi che hanno preferito ‘tenere il lupo lontano dall’ovile’.

 

“Nel 2007 – si legge nella nota di Google – abbiamo lanciato Google TV Ads in AdWords per portare le tecnologie digitali nella pubblicità televisiva”.

Tuttavia – continua la web company – il video sta diventando sempre più digitale e gli utenti guardano adesso la Tv da diversi dispositivi. Per questo abbiamo preso la difficile decisione di chiudere la nostra offerta nei prossimi mesi e spostare il team in altre attività di Google”.

 

La decisione del resto arriva anche dopo la revisione al ribasso delle stime di WPP, numero uno al mondo nella pubblicità e nei servizi marketing, per via delle difficoltà del mercato advertising (Leggi Articolo Key4biz).

Il CEO di WPP, Martin Sorrell, è arrivato a dire che Google sarà un duro concorrente nelle relationship con i più grossi media tradizionali di tutto il mondo.

 

Ma nonostante la decisione, Google, così come Apple o Netflix, finiranno per entrare nel mercato dell’audiovisivo e profittare, in particolare, del successo della connected Tv. La rivoluzione è già in atto e quest’anno potrebbe esserci la svolta nell’offensiva degli OTT.

 

A dispetto di una deludente performance negli Stati Uniti, la Google Tv sarà lanciata in Francia nei prossimi giorni, in collaborazione con Sony.  

Il gruppo di Mountain View potrebbe mantenere l’interfaccia e promuovere le sue applicazioni, giochi e video on-demand attraverso lo store Google Play.

La Google Tv proporrà anche un accesso diretto a YouTube e a dei contenuti esclusivi, per i quali la piattaforma sta trattando con diversi produttori, siti web e artisti per la creazioni di canali tematici. I canali tradizionali potrebbero non avere più vita facile.  

 

L’altra minaccia per i broadcaster è quella rappresentata da Netflix e LoveFilm, l’offerta VOD di Amazon. Già lanciati nel Regno Unito e presto nel Nord Europa, questi servizi sbarcheranno presto anche in Francia, anche se nessuna data di lancio è stata ancora annunciata.

Sono essenzialmente i canali televisivi a pagamento che puntano sulle serie tv, come Canal+, che potrebbero essere indeboliti.

Nel Regno Unito, Netflix è riuscita nell’impresa di catturare 1 milione di abbonati nello spazio di qualche mese. Infine Apple, fino a oggi molto discreta sul mercato media, potrebbe passare all’attacco ampliando il catalogo della Apple Tv.

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