Cartello eBook: la Commissione Ue sulla stessa linea degli Stati Uniti. I particolari dell’accordo

di Raffaella Natale |

Dopo la decisione del DOJ di far pagare agli editori 69 mln di dollari per i danni cagionati ai consumatori, anche la Ue potrebbe prendere un provvedimento simile entro la fine dell’anno.

Unione Europea


Commissione europea

La decisione del Dipartimento di Giustizia USA nel caso sul presunto cartello nel mercato eBook (Leggi Articolo Key4biz), potrebbe far scuola in Europa.

La Commissione Ue ha, infatti, aperto lo scorso aprile una procedura sulla base degli stessi motivi, che coinvolge gli stessi cinque editori – Simon & Schuster (CBS Corp), Penguin (Pearson Group), HarperCollins (News Corp), Hachette Livre (Lagardère) e Macmillan (Bertelsmann) – e sempre Apple.

Da diversi mesi, Bruxelles ha avviato le negoziazioni che dovrebbero consentire agli editori di sottrarsi dal pagamento di pesanti ammende.

Alla base dell’accordo, l’impegno degli editori a consentire ai distributori di vendere libri a basso prezzo per un periodo di tempo limitato (al momento 2 anni).

 

Questi sconti non dovranno, però, superare la commissione ricevuta dal distributore nell’ambito del contratto di agenzia con l’editore stesso. Le conclusioni della negoziazione sono attese per la fine dell’anno.

 

Negli USA al momento, tre editori hanno deciso di sottoscrivere l’accordo stragiudiziale con il DOJ. Si tratta di Harper, Hachette e Simon & Schuster che si sono impegnati a versare 69 milioni di dollari ‘per compensare i consumatori’ che hanno acquistato libri digitali tra il 1° aprile 2010 e il 21 maggio 2012.

Nell’ambito dell’accordo stragiudiziale i tre editori hanno anche accettato di modificare le loro pratiche per consentire ai distributori di eBook, come Amazon o Barnes & Noble, di ridurre eventualmente anche i prezzi dei loro titoli.

 

Apple e gli altri due editori hanno rifiutato l’accordo, per cui bisognerà aspettare l’esito del processo.

 

L’Antitrust statunitense, così come quello europeo, sostengono che la strategia messa in piedi da Apple, che permetteva agli editori di stabilire i loro prezzi, richiedendo però che essi non vendessero i loro eBook a prezzi inferiori altrove, abbia costretto i consumatori a pagare cifre molto più alte di quelle che in realtà avrebbero dovuto corrisponde (Leggi Articolo Key4biz).

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