Le web company, principali supporter finanziari di Barack Obama

di Raffaella Natale |

Dalla parte di Mitt Romney, le più importanti banche statunitensi.

Stati Uniti


Barack Obama

La campagna elettorale negli Stati Uniti è entrata nella sua fase più calda e si fa sempre più forte l’esigenza di fondi per finanziarla. Mai come oggi il denaro farà la differenza in queste presidenziali che contrappongono Barack Obama a Mitt Romney. Dai viaggi agli spot, ai volantini… l’impegno politico per queste elezioni richiede energia, ma soprattutto ‘donazioni’ che arrivano dai privati.

Tra questi, i contributi delle aziende che vengono sollecitate continuamente da parte dei Political Action Committees (PAC), comitati di sostegno elettorale, incaricati a ricevere tali ‘donazioni’.

 

I PAC si consolidarono paradossalmente dopo l’approvazione della legge del 1974, promossa dalla presidenza Carter, in materia di finanziamento pubblico, per garantire la trasparenza delle campagne elettorali.

Grazie alle nuove norme, che dovevano evitare il ripetersi di abusi come quelli dello scandalo Watergate, si consolidò anche la tendenza alla personalizzazione della politica. I PAC nei fatti legalizzarono l’entrata del big business nella scena politica americana.

 

Le grandi web company non si sono sottratte all’invito dei PAC. Microsoft è, dopo l’Università della California (492 mila dollari), il secondo finanziatore di Barack Obama, con quasi 440 mila dollari, stando ai dati forniti dal sito OpenSecrets.org. In terza posizione troviamo Google con donazioni per 357 mila dollari.

Se Barack Obama sembra poter contare sul sostegno dell’industria hi-tech, Mitt Romney può vantare l’appoggio delle banche, i suoi cinque principali contributori appartengono, infatti, a questo settore: Goldman Sachs, 676 mila dollari; JPMorgan Chase & Co, più di 520 mila dollari; Morgan Stanley, oltre 513 mila dollari; Bank of America, 510 mila dollari; Credit Suisse Group, 427 mila dollari.

 

Da questi dati è facile capire come si muoverà il presidente eletto e quali saranno gli impegni politici da portare avanti.  

E’ per questa ragione che Obama decise di non sostenere in Congresso la legge antipirateria SOPA e molti esponenti politici, che erano stati in prima linea nella promozione delle nuove norme, si ritirano dalla battaglia che aveva tra i suoi principali oppositori le web company (Leggi Articolo Key4biz)?

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