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iSrl: se l’impresa nasce sul web. Il piano del Governo per le start up innovative

Italia


Digital Agenda

Il prossimo 13 settembre il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera delineerà i contorni del nuovo pacchetto di misure del governo in materia di banda larga, start up e innovazione. Pacchetto che, secondo quanto riferito da Il Corriere della Sera, il giorno successivo arriverà in consiglio dei ministri e che prende forma anche dagli input raccolti dal ministro a maggio dai giovani imprenditori del nord est nell’ambito dell’incontro ‘Italia Startup Open Day’, tenutosi nella sede di H-FARM, Venture Incubator fondato da Riccardo Donadon.

 

Sempre dal Veneto e sempre dalla sede di H-Farm, il ministro Passera presenterà dunque la vision del governo in tema di sostegno all’imprenditoria innovativa, sviluppo e diffusione delle tecnologie e dei servizi digitali.

 

Tra i contenuti di questo nuova infornata di misure, che verranno inserite nel decreto cosiddetto ‘Digitalia’ (per il quale sono previsti 3 miliardi di investimenti) prende forma quella che è stata battezzata iSRL, ossia una nuova forma di società semplificata riservata agli under 35 che, secondo le anticipazioni del Il Sole 24 Ore, potrà essere costituita interamente online con una comunicazione direttamente alla camera di commercio.

Per avviare un’impresa, basterà un capitale sociale minimo di 1 euro (attualmente, non può essere inferiore all’importo di 10.000 euro) e sono previsti benefici nei primi quattro anni di vita tra cui – spiega il quotidiano economico – “la sospensione degli obblighi di ricapitalizzazione, possibili esenzioni dal divieto di offerta al pubblico di quote di srl start up, accesso alle categorie di azioni previste dagli articoli 2348 e 2351 del codice civile”.

 

La iSRL manderà, dunque, in pensione la sSRL – la società a responsabilità limitata semplificata, introdotta col primo Decreto crescita ed entrata in vigore solo ieri?

 

Previsti inoltre incentivi alla cosiddetta ‘alfabetizzazione digitale‘ – tra i quali l’assegnazione a ogni cittadino di una casella di posta elettronica certificata, il cosiddetto ‘domicilio digitale’ – all’eCommerce (con la previsione di modalità di pagamento elettronico dei servizi erogati per tutte le imprese pubbliche mentre quelle private dovranno accettare pagamenti con carte di debito per cifre pari o superiori a 50 euro) e alla realizzazione delle reti di nuova generazione, con la nascita del catasto federato delle infrastrutture del sottosuolo.

 

Con l’obiettivo di ‘alfabetizzare’ i cittadini partendo dalla scuola, così come previsto dall’Agenda del governo, previsto il via libera al programma per diffondere i contenuti digitali nella didattica e al fascicolo digitale personale per gli studenti universitari.

 

Su tutto, quindi, lo ‘switch-off’ della Pubblica amministrazione, che dovrebbe finalmente fare da apripista e passare definitivamente dalla carta al digitale: accordi, appalti, acquisti di beni e servizi tutto dovrebbe avvenire tramite il web, così da convincere anche i cittadini della validità e dell’importanza dei servizi digitali, e leva sugli Open Data, ossia la possibilità per tutti i cittadini di accedere in modalità trasparente e gratuita ai dati della pubblica amministrazione per utilizzarli e distribuirli in base alle proprie esigenze.

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