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RTL dovrà versare a SCF il 2% dei ricavi lordi o delle quote di incassi lordi corrispondenti alla parte che il disco o apparecchio occupa nella sua pubblica utilizzazione in relazione a quanto disposto dall’art. 1 del DPCM del 1° settembre 1975.
E’quanto stabilito dal Tribunale di Milano che ha così accolto il ricorso presentato da SCF contro RTL che avevo rifiutato l’accordo che era stato chiuso lo scorso aprile con altre radio nazionali (Leggi Articolo Key4biz).
Il presidente di SCF, Enzo Mazza, ha dichiarato che “la questione della legittimazione attiva sostanziale e processuale è così ben delineata che non credo possa venire più in mente a nessuno di metterla in discussione”.
La causa proseguirà adesso per la quantificazione del danno a carico di RTL ed è stata fissata un’udienza al 9 ottobre prossimo.
Lo scorso aprile, infatti, i discografici e i principali network nazionali – Radio 101 , Radio 105, Radio Capital, Radio Italia, RDS, Radio Deejay, Radio Montecarlo, M2O, Virgin Radio – avevano raggiunto un’intesa, ponendo fine al contenzioso giudiziario avviato nel 2009.
E’, infatti, stato firmato un accordo quadriennale che copre tutte le aree di utilizzazione di musica sul fronte broadcasting, qualunque sia la piattaforma tecnologica utilizzata per la distribuzione dei programmi. L’accordo prevede un adeguamento del 25% della percentuale del compenso spettante agli artisti e ai produttori discografici per la diffusione al pubblico del loro repertorio e una puntuale rendicontazione analitica da parte delle emittenti, che consentirà una più precisa attribuzione dei compensi agli aventi diritto.
Oltre al nuovo accordo, SCF e le radio hanno anche sottoscritto una transazione riguardante tutto il contenzioso precedente, oggetto di una complessa controversia giudiziaria.
SCF è il consorzio che gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore. Costituito nel 2000, con decisione favorevole dell’Antitrust (provvedimento n. 7422 – 27 luglio 1999), il consorzio SCF è oggi composto da case discografiche major e indipendenti e attualmente tutela i diritti discografici di oltre 300 imprese, rappresentative di larga parte del repertorio discografico nazionale e internazionale pubblicato in Italia (circa il 95% del mercato).
SCF gestisce, inoltre, i diritti di decine di migliaia di artisti ed interpreti italiani e stranieri, grazie agli accordi di collaborazione con IMAIE, Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori. Infine, per conto di AUDIOCOOP, SCF raccoglie i compensi riferiti al repertorio delle etichette discografiche loro associate, nell’ambito del settore della pubblica diffusione. Al servizio degli utilizzatori, per la diffusione di musica nel rispetto della legalità. Attraverso il rilascio di un’unica licenza, SCF consente agli utilizzatori di diffondere in pubblico il repertorio musicale di tutte le case discografiche rappresentate dal consorzio, nel rispetto di quanto stabilito per legge.