Frequenze: l’Agcom chiede più tempo, l’asta slitta a fine ottobre

di Raffaella Natale |

Entro oggi doveva, infatti, essere emanato il disciplinare di gara, ma Angelo Cardani vuole essere cauto, perché anche da questo dipenderà l’orientamento futuro dell’Authority.

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Sede Agcom

Slitta a fine ottobre o inizio novembre l’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive per il digitale terrestre, un bene stimato da Mediobanca in 1-1,2 miliardi di euro.

Secondo le indicazioni contenute nel decreto fiscale, convertito nella legge 44 del 26 aprile scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 aprile, la gara avrebbe dovuto svolgersi entro 120 giorni, ovvero entro oggi, 28 agosto (Leggi Articolo Key4biz). Tuttavia l’asta, che ha sostituito la procedura del beauty contest, si deve basare su un regolamento che spetta all’Agcom mettere a punto, sentita la Commissione Ue, visto che è ancora aperta la procedura sul dossier.

 

Ma la nuova Agcom s’è insediata solo a luglio, per cui è stato tacitamente deciso di far partire i 120 giorni proprio dall’insediamento della stessa.

Un lasso di tempo che i nuovi commissari guidati da Angelo Cardani cercheranno di usare al meglio, per la delicatezza della materia e soprattutto perché le decisioni prese sulla questione frequenze e quella della banda ultralarga forniranno precise indicazioni sul percorso che intenderà seguire la nuova Authority.

 

Dunque il regolamento non è pronto anche se – a quanto apprende l’Adnkronos – è in corso di predisposizione. Gli uffici del Ministero dello Sviluppo economico, cui spetta di bandire la gara, sarebbero in contatto con quelli dell’Agcom, dove la prima riunione del nuovo Consiglio dopo la pausa estiva è stata fissata per martedì. Intanto l’invio del regolamento “è già stato sollecitato”, spiegano all’Adnkronos fonti del Mise. Non appena il regolamento di gara, che dovrà avere l’OK di Bruxelles, arriverà al dicastero di Via Veneto “la procedura sarà subito portata avanti”.

Improbabile che nella riunione di martedì vengano prese decisioni definitive, ma sicuramente il dossier entrerà nella discussione.

 

Sulla gara per le frequenze pesa anche il ricorso di Mediaset al Tar Lazio con cui ha impugnato il decreto di cancellazione del beauty contest (Leggi Articolo Key4biz).

L’incognita principale è legata a questo punto proprio al ricorso Mediaset. Ma non solo. Ci sono anche i tempi stretti. E l’incognita degli altri partecipanti alla gara. La Rai è in attesa, mentre Sky sembra intenzionata a tornare in corsa (Leggi Articolo Key4biz). Più difficile che le compagnie telefoniche entrino in lizza.

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