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Il Decreto Sviluppo diventa Legge: OK dal Senato con 216 voti favorevoli. A settembre Agenda Digitale

Italia


Il Governo incassa anche la fiducia del Senato sul Decreto Sviluppo. Il provvedimento, lo stesso di quello approvato dalla Camera, diventa così Legge.

I voti favorevoli sono stati 216, i contrari 33 e gli astenuti 4. Hanno votato no Lega e Idv, a favore Pd, Pdl, Terzo Polo e Coesione Nazionale. Assenti 67 senatori.

 

Idv ha spiegato d’aver votato contro per tre “buone ragioni”: la prima riguarda la mancanza del piano energetico nazionale; la seconda, perché nel Decreto Sviluppo ci sono norme  prive di copertura, come l’art 27 sui progetti di riconversione e riqualificazione delle aree industriali in crisi; la terza, è la norma filtro sull’appello, un provvedimento che nelle sue intenzioni poteva anche essere condivisibile, perché consente di accelerare i tempi della giustizia, ma che secondo Idv porterà a risultati opposti, perché non farà altro che ingolfare la Cassazione.

 

Per Confindustria, la Legge rappresenta un segnale “importante nella direzione dello sviluppo”. Ora, chiedono gli industriali, “dovranno fare seguito ulteriori azioni per liberare risorse per gli investimenti, rilanciare l’occupazione, soprattutto giovanile, e la domanda interna”. Viene ribadita anche “l’esigenza di intervenire con decisione e senza ritardo sui temi dell’innovazione e della ricerca, strategici per la crescita e la competitività delle imprese”.

 

Il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervenendo a Palazzo Madama al termine della discussione generale sul provvedimento, ha dichiarato: il provvedimento “tocca molti elementi dell’agenda crescita ed esce migliorato dal lavoro parlamentare e più ricco” ha commentato il ministro dell Sviluppo, Corrado Passera, che ha voluto ringraziare “i due rami del Parlamento”.
Sappiamo – ha aggiunto – che per creare crescita sostenibile in un Paese come il nostro che da tanti anni non cresce bisogna agire su tutte le leve, sappiamo che non ci sono scorciatoie, e che si deve lavorare su tutte debolezze del Paese, combinando interventi strutturali con interventi che portino risorse nel breve periodo e sappiamo che sono molto poche”.

“È ovvio – ha concluso il Ministro – che qui non c’è tutto quello su cui stiamo lavorando, alcuni altri interventi importanti per favorire la nascita di nuove aziende, per rendere operativa l’Agenda digitale, per attirare gli investimenti dall’estero, per semplificare l’attività delle imprese e quindi renderle più competitive, saranno oggetto di proposte nei prossimi mesi. Su queste stiamo lavorando”.

Secondo Passera, “Il Decreto Sviluppo mobiliterà risorse per 80 miliardi di euro”.

 

Per il premier Mario Monti, si tratta di un provvedimento “corposo e organico” e che punta alla “crescita e alla riduzione del peso dello Stato“.

 

Il Governo parla di un pacchetto contenente un ventaglio di misure urgenti e strutturali che realizzano una parte ulteriore dell’Agenda per la Crescita sostenibile.

Da oltre un quindicennio il Pil italiano cresce a ritmi inferiori rispetto a quello dell’Eurozona (tra il 1996 e il 2011 rispettivamente +0,9% e +1,7% medio annuo).

Obiettivo della Legge, quindi, stimolare la competitività, la ripresa della domanda, il dinamismo imprenditoriale: dall’attrazione di capitali privati all’accelerazione e semplificazione delle procedure per recuperare il ritardo infrastrutturale accumulato, dal rilancio dei settori dell’edilizia e delle costruzioni alle misure per lo sviluppo dei porti.

 

E ancora, dalla costituzione del Fondo per la Crescita sostenibile al credito d’imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, dall’introduzione di nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese, alle misure volte a facilitare la risoluzione in continuità delle crisi aziendali, dalle misure per il sostegno all’internazionalizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture energetiche, agli interventi per ridurre i tempi della giustizia civile.

 

La Legge sancisce anche la nascita dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Leggi Articolo Key4biz), alla quale vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio, che vengono soppressi o riorganizzati –   in materia di innovazione tecnologica.

L’Agenzia va ad aggiungersi alle altre misure adottate per la crescita sostenibile (novembre2011-maggio 2012), come l’avvio della cabina di regia e l’impegno ad azzerare il digital divide a 2 Mbps entro il 2013; l’avvio della nuova gara per l’assegnazione delle frequenze di trasmissione digitale, con l’apertura del mercato agli operatori di rete; l’adozione di nuove regole sui finanziamenti per la ricerca. Ma anche la costituzione di una task-force per la creazione di un contesto favorevole alla nascita di start-up.

La Legge provvede anche a riordinare il fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica (ex FIT), denominandolo “Fondo per la crescita sostenibile“. Esso si pone come obiettivo prioritario il finanziamento di programmi ed interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale, articolati su tre linee strategiche: 1) la promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione; 2) il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi tramite la sottoscrizione di accordi di programma; 3) la promozione della presenza internazionale delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero. Per ogni obbiettivo è istituita una sezione dedicata nell’ambito del Fondo.

Tra le altre norme previste l’aumento della detrazione per le ristrutturazioni edilizie, dal 36 al 50% e nuovi ecoincentivi per le auto. Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione, grazie al bonus fiscale che passa dal 36 al 50%, le ristrutturazioni includono anche la messa a norma degli impianti elettrici domestici e la possibilità di installare un impianto domotico, cioè tecnologico, allo stesso prezzo dell’impianto tradizionale.

 

Per quanto riguarda, invece, gli eco-incentivi statali per l’acquisto delle auto elettriche, che partiranno dal 2013, la nuova norma del dl Sviluppo prevede che le vetture ecologiche potranno essere ricaricate tramite apposite colonnine, obbligatorie in tutti i nuovi palazzi che ospitano uffici e negozi.

 

Tra le altre novità previste, la proroga ormai stabilita al 2013 del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti; novità in materia Iva, per cui sarà possibile versarla solo dopo l’incasso del corrispettivo e di detrarla solo dopo il pagamento delle fatture.

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