Stati Uniti
Sette uomini e tre donne: i dieci giurati che dovranno decidere se ha ragione Apple o Samsung nel processo che vede opposte le due società per violazione di brevetto sono stati scelti dal giudice Lucy Koh, che ha però dovuto faticare non poco per selezionare una giuria veramente imparziale.
Pare infatti che non sia per niente facile trovare dei residenti della California del Nord che non abbiano legami professionali o affettivi con le due parti in causa, visto che entrambe le aziende hanno una sede a pochi chilometri dal tribunale e impiegano migliaia di persone, con il risultato che diversi abitanti della regione vi lavorano o hanno un parente occupato presso una delle due.
E così il giudice ha dovuto passare diverse ore ad analizzare a fondo i 74 curricula degli aspiranti giurati. Tra questi, due ingegneri, un operaio, uno sviluppatore di videogiochi disoccupato, un agente di assicurazioni, il responsabile di un negozio di bici, uno responsabile risorse umane, un dipendente di AT&T.
Tutti hanno dovuto rispondere a un fuoco di fila di domande, anche inattese: da quale cellulare possedessero alle conseguenze della crisi sulle loro vite, fino al rapporto con Samsung e Apple, ma anche con Google o Motorola, recentemente acquisita dal gruppo di Mountain View.
Apple e Samsung si accusano a vicenda di violazione dei rispettivi brevetti e il gruppo californiano ha chiesto alla rivale un risarcimento da 2,5 miliardi di dollari. Gli osservatori sono tuttavia concordi nel ritenere che sia Google in realtà il bersaglio della causa.
Di primo acchito Samsung è in una posizione di svantaggio: il giudice Lucy Koh ha già emesso due ingiunzioni, la prima relativa alla sospensione temporanea delle vendite del tablet Galaxy 10 negli Usa, la seconda all’interdizione del Nexus prodotto da Google.
Quest’ultima ingiunzione è stata sospesa dalla Corte d’Appello per le 4 settimane del processo appena iniziato.