Rai: ultimo Cda prima delle ferie, attese le comunicazioni su piano di risanamento. Luigi Gubitosi, ‘Usciremo dalla crisi’

di Raffaella Natale |

Dopo la Corte dei Conti, pure la Vigilanza lancia l’allarme: nel mirino anche le costose consulenze esterne.

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Domani ultimo Cda Rai prima della pausa estiva. All’ordine del giorno: i palinsesti di dicembre, l’acquisizione dei diritti della Nazionale di calcio per le qualificazioni ai Mondiali 2014, l’odg del consigliere Antonio Verro sulle nomine non editoriali, la presa d’atto sul contratto a tempo determinato per il neo direttore generale Luigi Gubitosi. Previste anche le comunicazioni del presidente Anna Maria Tarantola e del Dg.

 

Stamani i due manager sono strati in visita alla sede di Borgo Pio. “Il momento non è semplice per nessuno, neanche per la Rai. Ma siamo convinti che l’azienda abbia tutte le caratteristiche e le risorse per far fronte a questo periodo“, ha dichiarato all’Ansa Gubitosi. “Anche in Rai ci sarà l’elaborazione di un budget e di un piano strategico“, ha sottolineato Gubitosi, precisando che i nuovi vertici stanno progettando in primo luogo “un lavoro di pianificazione e organizzazione che ridia impulso alla cultura Rai di eccellenza sul prodotto e di servizio pubblico”. “La Rai – ha insistito il Dg – ha caratteristiche di eccellenza che ci consentono di essere ottimisti sulle prospettive a medio termine”.

 

La Tarantola, dalla sua, s’è impegnata a “valorizzare al massimo le buone risorse all’interno dell’azienda”.

“Stiamo conoscendo le realtà dell’azienda e delle persone: c’é un clima di attesa, ma anche sereno. Siamo soddisfatti della qualità del personale: stiamo incontrando persone competenti e professionalmente preparate. Molti sono desiderosi di fare di più”.

 

Domani in Cda, sarà messo ai voti l’ordine del giorno di Verro, il quale chiede che le nomine non editoriali di primo e secondo livello, di competenza di presidente e Dg, privilegino le risorse interne e il ricorso alle assunzioni esterne avvenga in casi eccezionali e motivati e sia in ogni caso sottoposto all’approvazione del Cda. Toccherà invece al vicedirettore generale Antonio Marano illustrare i palinsesti dal 2 dicembre al 5 gennaio, nel mese post-garanzia autunnale.

 

In Cda si discuterà anche dei diritti per i match di qualificazione degli azzurri, in particolare fuori casa, in vista dei prossimi Mondiali, e del contratto a tempo determinato del direttore generale, che ha rinunciato “come segno di attenzione e responsabilità”, dopo le polemiche sollevate da diversi esponenti politici (Leggi Articolo Key4biz).

Riguardo al previsto contratto da 650 mila euro, si sarebbe deciso di portare  a 400 mila euro la parte fissa e a 250 mila euro l’indennità di funzione.

 

Nelle settimane scorse l’assemblea degli azionisti ha deciso una riduzione del 30% degli emolumenti dei componenti del consiglio, presidente compreso, a 66.000 euro lordi annui, da circa 100.000.

Lo stipendio della Tarantola in qualità di vicedirettore generale della Banca d’Italia era di circa 400.000 euro lordi all’anno. 

La polemica sui compensi nasce soprattutto per i problemi economici della Tv pubblica: per fine anno è atteso un rosso tra i 60 e i 100 milioni di euro, con un indebitamento intorno ai 300 milioni.

 

L’attesa per domani è, infatti, legata soprattutto alle comunicazioni di Tarantola e Gubitosi, che stanno lavorando a una ricognizione generale dei problemi della Rai, primo passo verso un piano industriale ed editoriale che rimetta ordine nei conti dell’azienda e insieme la rilanci come servizio pubblico.

 

Un piano la cui urgenza è stata richiamata dalla Corte dei Conti che, pur riferendosi alla gestione 2010, ha messo il dito nella piaga delle principali criticità: il peggioramento dei conti, con lo sbilancio tra ricavi e costi (anche se il bilancio 2011 ha fatto segnare un utile da 4,1 milioni); la contrazione della raccolta pubblicitaria; l’evasione del canone; l’andamento del costo del lavoro; gli esborsi per le consulenze esterne.

 

Tra le possibili operazioni di cui si parla per risanare i conti c’è anche la cessione degli asset passivi Ray Way, che potrebbe iniettare nelle casse dell’azienda intorno ai 500 milioni (Leggi Articolo Key4biz); la dismissione parziale del patrimonio immobiliare (da tempo si parla della vendita di Viale Mazzini e via Teulada, ma anche di Palazzo Labia a Venezia); il taglio delle collaborazioni dei pensionati; la revisione del perimetro dell’attività aziendale (e quindi la riduzione degli attuali 14 canali), con eventuali interventi sul personale in esubero; misure per il recupero dell’evasione del canone, che pesa per circa 500 milioni di mancati introiti.

 

Un allarme, quello sui conti, rilanciato anche dal presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Sergio Zavoli, che ha chiesto ai nuovi vertici di applicare “da subito un piano di risanamento, a cui corrisponda una ritrovata, più alta qualità del prodotto“.

Domani Zavoli riunirà l’ufficio di presidenza della commissione per stilare l’agenda dei prossimi lavori: non si esclude che venga chiesta, come da tradizione quando si insedia un nuovo vertice, l’audizione di Tarantola e Gubitosi, probabilmente alla ripresa a settembre.

 

Stamani, intanto, presidente e Dg sono stati ricevuti a Montecitorio dal presidente della Camera Gianfranco Fini. S’è trattato di una semplice visita di cortesia.

 

Si apprende, intanto, che sarà deciso direttamente nel merito il ricorso amministrativo con il quale il Codacons chiede l’annullamento delle note con le quali Monti ha comunicato al Consiglio dei ministri l’intenzione di indicare Tarantola e Gubitosi come presidente e Dg. E’ l’esito dell’udienza di oggi davanti alla I sezione del Tar del Lazio.

Non è escluso che il ricorso possa essere discusso entro la fine dell’anno. Le note contestate, secondo l’associazione di consumatori, “oltre a essere illegittimi poiché la scelta del direttore generale Rai non rientra certo tra i poteri del Governo ma del Cda“, hanno avuto anche come conseguenza “voci, indicazioni e rumors che hanno portato” gli advertiser a non investire nell’acquisto di spazi pubblicitari sulla Rai. Per il Codacons, le nomine di Tarantola e Gubitosi “dovevano essere il frutto di una procedura caratterizzata da trasparenza e rispetto della normativa, da un’analitica, dettagliata, motivata e ben istruita fase di valutazione e comparazione dei curricula”.

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