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Telecom Italia: deludono i conti di Tim Brasil. Domani l’approvazione dei risultati semestrali

Italia


Deludono le attese degli analisti i conti trimestrali di Tim Participaçoes, controllata brasiliana di Telecom Italia, che chiude il secondo trimestre con un utile netto di 346,8 milioni di reais (138 milioni di euro), stabile rispetto allo scorso anno (-0,9%). ma inferiore al consensus di 4 analisti consultati da Reuters, a 397 milioni di reais.

Anche l’Ebitda, pure in aumento del 6% (a 1,21 miliardi di reais) si attesta al di sotto delle stime di 1,26 miliardi, “condizionando – spiegano gli analisti – il dato di utile netto su cui hanno pesato anche l’incremento di ammortamenti e oneri finanziari”.

 

Il fatturato si è attestato a 4,547 miliardi di reais (+7%), mentre per l’intero anno è confermato il target di crescita del 10% sia per i ricavi sia per l’Ebitda. Obiettivi che potranno essere rispettatai secondo gli analisti, solo con una ripresa della crescita e una maggiore attenzione al contenimento dei costi.

 

A pesare sui conti della controllata brasiliana di Telecom Italia, secondo operatore sul mercato dopo Vivo, il rallentamento dell’economia del paese sudamericano e l’agguerrita concorrenza sul mercato mobile.

 

Questa settimana si dovrebbe sciogliere il nodo della sospensione delle vendite di nuovi contratti in 19 Stati del paese, deciso dall’Anatel alla luce delle lamentele dei clienti sulla qualità dei servizi offerti da Tim Brasil.

Giovedì scorso, la società ha presentato al regolatore un piano d’azione che prevede una rimodulazione degli investimenti complessivi, con il raddoppio di quelli destinati alla qualità del servizio. Soluzione ‘tecnica’ che dovrebbe permettere di chiudere la questione.

La società, in sostanza, si è impegnata ad aumentare da 200 a a 450 milioni le spese per migliorare la rete, sempre nell’ambito del piano di investimenti triennale da 3 miliardi di reais l’anno.

 

In vista del cda di Telecom Italia di domani, convocato per l’approvazione dei risultati semestrali, l’associazione dei piccoli azionisti Asati chiede che venga confermata la carica di Andrea Mangoni quale Ceo di Tim Brasil (ricoperta ad interim dopo le dimissioni di Luca Luciani) o che venga nominato un nuovo Ceo scegliendo tra i manager della società.

Asati chiede altresì al Cda di assumere decisioni riguardanti la struttura organizzativa “affinché le attività di ricerca e innovazione assumano un carattere prioritario: aumentando le risorse, utilizzando intelligentemente le potenzialità dei fondi Europei e guidandone la realizzazione attraverso un apposito comitato in seno al CdA”.

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