Tim Brasil: Franco Bernabè domani all’Anatel tenta la via della diplomazia

di Alessandra Talarico |

La società, negli ultimi 4 anni ha investito 3 miliardi di real all’anno per migliorare la qualità della rete, pari a circa 1,2 miliardi di euro e il piano industriale prevede ulteriori investimenti per 9 miliardi di real in tre anni.

Brasile


Franco Bernabè

Tenta la carta della diplomazia il presidente di Telecom Italia Franco Bernabè, che domani dovrebbe incontrare sia il ministro delle Telecomunicazioni brasiliano Paulo Bernardo che il presidente di Anatel João Batista de Resende per rassicurarli circa i piani di sviluppo della rete mobile dopo che ieri  il Tribunale di Brasilia ha respinto il ricorso presentato da Tim Brasil, contro la decisione del regolatore di bloccare la vendita di nuovi contratti in 19 dei 27 Stati del Paese.

 

La misura, secondo Anatel, è motivata dai diversi reclami dei consumatori sulla scarsa qualità dei servizi offerti dalla divisione di Telecom Italia, che è stata la più colpita dalla decisione del regolatore (altri due operatori, Oi e Claro hanno subito il blocco rispettivamente in 5 e 3 Stati).

Tim Brasil è il secondo operatore del mercato dopo Vivo con una quota di circa il 27% del mercato. Il Ceo ad interim, Andrea Mangoni, ha fatto notare che se la rete fosse stata così inadeguata – con frequenti interruzioni della linea, ampie lacune nella copertura e connessioni internet carenti come si legge nella sentenza del tribunale di Brasilia – i consumatori avrebbero potuto cambiare operatore mentre invece il numero dei clienti è cresciuto e proprio in alcuni dei 19 Stati interessati dal blocco. La società, negli ultimi 4 anni ha investito 3 miliardi di real all’anno (pari a circa 1,2 miliardi di euro) per migliorare la qualità della rete e il piano industriale prevede ulteriori investimenti per 9 miliardi di real in tre anni.

 

Lo stesso, però, il giudice federale Tales Krauss Queiroz ha ritenuto fondata la decisione dell’Anatel, sottolineando nella sua sentenza che negli ultimi due anni il peggioramento della qualità dei servizi di telefonia mobile nel paese è stato “evidente e risaputo“. Dal momento che anche la telefonia mobile nel paese è considerata servizio pubblico di interesse collettivo, ha aggiunto il giudice, “…non c’è nulla di illegale nella condotta dell’Autorità“, la cui decisione è  “proporzionale” al problema sollevato.

Il giudice ha tuttavia invitato le parti a trovare un compromesso perchè la decisione non può considerarsi valida a tempo indeterminato per non assumere i profili di “una vittoria di Pirro” andando a sortire effetti in contrasto col pubblico interesse.

“Una sospensione a lungo termine – si legge ancora nella sentenza – andrebbe contro i principi di ragionevolezza e proporzionalità che devono ispirare la condotta delle Autorità”.

 

Tim Brasil può comunque fare appello contro questa sentenza ma molti osservatori ritengono che sia più ragionevole arrivare a un compromesso, che potrebbe concretizzarsi con un’anticipazione dei piani di investimento, così da arrivare ai Mondiali di Calcio del 2014 con una rete mobile potenziata, in vista anche delle Olimpiadi del 2016, che si svolgeranno sempre in Brasile.

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