Ofcom: i britannici restano legati al televisore tradizionale nonostante l’avanzata dei servizi web-based

di Raffaella Natale |

Ancora solo la metà dei proprietari di smart tv le usa per collegarsi al web.

Gran Bretagna


Web TV

Nonostante la forte crescita della catch-up Tv e della Tv connessa, il mercato britannico resta ancora largamente dominato dalla Tv tradizionale, come confermano i risultati del Report annuale dell’Ofcom sul Mercato delle Comunicazioni. Resiste anche la raccolta pubblicitaria, nonostante la forte crisi.

Indagine condotta dall’Autorità britannica ha rilevato che i telespettatori hanno guardato in media 4 ore di Tv al giorno nel 2011, contro le 3,7 ore del 2004 anche se in lieve calo rispetto al 2010.

Lo scorso anno, venivano trasmessi ben 515 canali, cinque in più rispetto ai dodici mesi precedenti e 100 in più rispetto al 2005.

I dati raccolti dimostrano, secondo l’Ofcom, la forte crescita del mercato audiovisivo britannico.

Significativamente, nel periodo considerato lo share dei cinque principali canali – BBC1, BBC2, ITV1, Channel 4 and Channel Five — è sceso al 54% rispetto al 70% di sette anni fa.

La Tv digitale si attesta al 96%, segnando una crescita di 34 punti percentuali rispetto al 2005, di 5 rispetto al 2009 e di 3 al 2010.

 

L’aumento del numero dei canali disponibili e delle ore trascorse davanti al piccolo schermo ha determinato una crescita del 4,9% dei ricavi dell’industria su base annua, che nel 2011 hanno raggiunto un totale di 12,3 miliardi di sterline. Gli abbonamenti sono cresciuti dell’8,3% e la pubblicità del 2,1%.

 

Interessante notare che nello stesso periodo la proporzione delle abitazioni dotate di Tv digitale a pagamento nel primo trimestre dell’anno sono passate dal 64% del 2005 al 54% del 2011.

I dati Ofcom dimostrano che la proporzione delle entrate generate da fondi pubblici è rimasta stabile negli ultimi sette anni, passando dal 25% del 2005 al 22% dello scorso anno.

I maggiori trend del periodo sono l’aumento degli abbonamenti e il relativo calo delle spese pubblicitarie.

Anche se negli ultimi sette anni la percentuale dei ricavi generati dalle sottoscrizioni è aumentata dal 35% al 42%, la percentuale di ricavi generati dalla pubblicità è scesa dal 35% al 29%.

Nonostante l’enorme crescita della pubblicità online negli ultimi sette anni, non s’è registrata alcuna fuga dalla Tv da parte degli advertiser: Ofcom ha,infatti, scoperto che la televisione registrava il 30% della spesa pubblicitaria complessiva nel 2005 e nel 2011 del 29%. Ha quindi perso solo un punto percentuale nell’arco di tempo considerato.

 

Il Regno Unito evidenzia anche un crescente appetito per i servizi catch-up e di connected Tv.

L’Ofcom precisa però che, a dispetto del crescente uso di pc e dispositivi mobili per guardare film e show online, la Tv resta ancora il medium preferito per consumare contenuti audiovisivi.

Nel primo trimestre del 2012, il 29% dei britannici adulti dichiara di consumare contenuti audiovisivi su internet contro il 97% che lo fa dal televisore. Poco meno di un terzo dice di aver fruito dei servizi di catch-up tv.

Ciononostante, sostiene l’Ofcom, non c’è una prova che evidenzi un rallentamento di questi servizi che continuano a crescere di almeno tre punti percentuali su base annua e continueranno così vista anche l’ampia diffusione di televisori web-based.

 

A partire dal 2010, sono stati venduti 2,9 milioni di smart Tv e di queste solo il 65% viene usato per collegarsi a internet mentre quasi la metà (47%) dei proprietari dichiara che la disponibilità della connessione al web non è la principale caratteristiche considerata al momento dell’acquisto. E dai dati raccolti nel 2012, si rileva che solo una minoranza di utenti usa effettivamente il televisore per connettersi alla rete.

Tra i proprietari di smart Tv, il 51% l’ha usata per i servizi di catch-up Tv mentre il 25% per altre attività come i social network (25%) o lo shopping online (13%).

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