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Uscirà – ormai è ufficiale – il prossimo 26 ottobre il nuovo sistema operativo Microsoft Windows 8, ma è già nel mirino della Ue, che vuole appurare se il nuovo Os sia conforme alla decisione del 2009 che obbligava Microsoft a permettere agli utenti di scegliere un navigatore diverso da Internet Explorer.
Il gruppo di Redmond ha reso nota ieri la data ufficiale del lancio del nuovo sistema operativo, il primo ideato con in mente gli schermi touch, oggi così popolari, e con un’architettura ottimizzata per i processori Arm a basso consumo, quindi meglio adatti a tablet e notebook, compreso il nuovo tablet Surface, annunciato a giungo e che uscirà in concomitanza col lancio di Windows 8 (Leggi articolo Key4biz).
Steven Sinofsky, responsabile Windows, ha annunciato sul suo blog che i clienti “potranno averlo sia sotto forma di aggiornamento o in un nuovo Pc a partire dal 26 ottobre”.
La scommessa del nuovo Os – disponibile in 109 lingue e che succede a Windows 7, uscito nel 2009 e presente in 550 milioni di Pc nel mondo – è quella di convincere gli sviluppatori con un portfolio di dispositivi sufficientemente ampio da consentire a Windows di affermarsi come la famosa ‘terza piattaforma’ in grado di tenere testa ad Android e iOS.
Anche sul nuovo Os, intanto, si concentra l’attenzione dell’antitrust europeo, che martedì ha annunciato l’apertura di una nuova indagine volta ad appurare se il gruppo di Redmond abbia rispettato a pieno l’impegno preso con la Ue a dicembre 2009 e volto a permettere ai produttori di personal computer e ai loro utenti di disinstallare Explorer e sostituirlo con un altro browser di loro scelta tramite un ‘Browser Choice Screen’ (Leggi articolo).
Nell’ambito di questa inchiesta su richiesta di diverse imprese concorrenti, le autorità europee vogliono stabilire se Microsoft stia impedendo ai produttori di Pc di installare browser internet ‘alternativi’ nei dispositivi equipaggiati con Windows 8.
La Commissione indaga anche sulle accuse secondo cui Microsoft non avrebbe fornito delle interfacce di programmazione (API) complete per i browser concorrenti e sulla presunta clausola di esclusività che legherebbe Internet Explorer ai tablet funzionanti sotto Windows RT e dotati di processori ARM.