Mediaset bene in Borsa su voci di nuovi tagli alle spese, ma i giornalisti proclamano lo stato di agitazione

di Raffaella Natale |

Per Mediobanca, se l’informazione fosse confermata, sarebbe positiva. Anzi si potrebbe tagliare di più, come i compensi alle star televisive. Ma i giornalisti scioperano per le sorti di Videotime.

Italia


Fedele Confalonieri

Mediaset bene in Borsa dopo la notizia che il gruppo intende rafforzare il piano strategico triennale, portando a 400 milioni di euro i tagli che prima dovevano essere 250 milioni.

Stamani in tarda mattinata il titolo guadagnava il 4,4% a 1,35 euro con volumi sopra la media.

Secondo gli analisti di Mediobanca, se l’informazione fosse confermata “sarebbe positiva“, aggiungendo che “Mediaset ha spazio per tagliare fino a 250 milioni di costi aggiuntivi”.

“Il management – suggerisce Mediobanca nel report di oggi –  potrebbe esplorare opzioni relative a più efficienze nei costi operativi, nei compensi delle star televisive e in una riorganizzazione della forza vendite delle pubblicità”.

 

Mediobanca mostra anche di apprezzare l’atteggiamento di Mediaset delle ultime settimane che, secondo gli analisti, è apparsa più decisa a cercare un nuovo partner per la pay-Tv Mediaset Premium (Leggi Articolo Key4biz) o anche nell’accordo stretto con Sky per i diritti calcio e nell’apertura alla Tv di Rupert Murdoch per la pubblicità sulle proprie reti (Leggi Articolo Key4biz).

Anche se, secondo alcuni, l’entrata di un socio nella pay-tv, come ad esempio Al-Jazeera, avrebbe un impatto positivo nel breve periodo, ma potrebbe essere un boomerang sul lungo termine con la presenza di un secondo forte operatore nel mercato.

 

Altri analisti hanno ipotizzato che gli eventuali ulteriori tagli potrebbero essere legati a una crisi della raccolta pubblicitaria del gruppo che, nei primi sei mesi è scesa del 10%, peggiore delle previsioni.

 

Le indiscrezioni sul piano risparmi sono state rivelate da fonti sindacali presenti a un incontro con l’azienda che si è tenuto due giorni fa. I vertici del gruppo avevano parlato più volte in questi mesi della necessità di interventi di efficienza, ma non avevano mai voluto quantificare l’entità dei tagli progettati. Mediaset annuncerà i conti semestrali il 31 luglio e domani presenterà a Milano l’offerta Premium Sport.

 

L’incontro tenutosi con le sigle sindacali riguardava anche la cessione delle sedi regionali di Videotime, escluse quelle di Milano e Roma, che coinvolge 74 dipendenti specializzati nel settore delle riprese e del montaggio e che secondo Mediaset dovrebbe portare a regime risparmi per circa 2 milioni di euro l’anno (Leggi Articolo Key4biz).

 

In ogni caso la portata del progetto Videotime (con il conferimento a una newco che verrebbe poi ceduta) sembra contenuta rispetto al piano complessivo dei tagli previsto da Mediaset e in rapporto alle dimensioni degli asset italiani del gruppo di Cologno Monzese, in quanto coinvolgerebbe l’1,3% della forza lavoro attuale.

 

Proprio ieri i giornalisti di tutte le testate Mediaset, TG5, News Mediaset, TG4, Studio Aperto, Videonews, Sport Mediaset, hanno proclamato lo stato di agitazione per il caso Videotime.

In una nota hanno espresso “grande preoccupazione per l’annunciata cessione di un presunto ramo d’azienda che coinvolge i dipendenti di Videotime e le strutture in cui oggi lavorano”.

“Un processo – si legge ancora – di cui a tutt’oggi non sono ancora chiari le modalità e i supposti benefici, ma chiarissimi i danni per la qualità dell’informazione“.

 

I giornalisti hanno pertanto chiesto all’azienda di ritirare il piano di cessione delle sedi regionali Videotime, e l’hanno invitata a concentrare gli sforzi sull’informazione. Per questo motivo vorrebbero incontrare con urgenza – non oltre la prossima settimana – i cdr per fare chiarezza sulle prospettive e sugli obiettivi.

“Noi crediamo in progetti editoriali e non in operazioni finanziarie”, hanno detto i giornalisti.

 

Intanto il segretario nazionale con delega all’emittenza della Uilcom-Uil, Pierpaolo Mischi, dopo il primo incontro tra l’azienda e le organizzazioni Sindacali, Uilcom-Uil, Slc Cgil e Fistel-Cisl, ha annunciato un pacchetto di otto ore di sciopero di tutto il gruppo Mediaset, che verrà programmato nei prossimi giorni.

Mischi ha affermato la propria contrarietà rispetto all’operazione Videotime. “Non è questo il modo giusto per cercare di contenere i costi – ha detto il sindacalista – e rilanciare l’azienda anche nell’attuale periodo di forte crisi, sia di fatturato sia di contrazione, negli investimenti pubblicitari”. 

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