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Adattare Facebook ai dispositivi mobili: la vera mission impossible di Mark Zuckerberg

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Il compito più difficile all’orizzonte di Mark Zuckerberg è adattare il principale social network mondiale ai dispositivi mobili.

In un’intervista a margine della media conference organizzata nell’Idaho da Allen & Co. – e a cui ha partecipato anche il premier italiano Mario Monti – Zuckerberg ha sottolineato nuovamente le difficoltà legate alla generazione di ricavi dall’uso di Facebook dai dispositivi mobili. Circa la metà degli oltre 900 milioni di utenti del sito accede infatti da uno smartphone o da un tablet. Ma questa attività è sostanzialmente diversa dalla user experience da Pc: da qui le difficoltà ad adattare le caratteristiche di Facebook ai device portatili.

 

Già nei documenti presentati alla SEC prima dell’IPO, la società – che genera la maggior parte dei suoi ricavi dalla pubblicità –  sottolineava le difficoltà a monetizzare il successo mobile. Una difficoltà che è stata una delle argomentazioni principali usate da quegli analisti che non se la sono sentita di raccomandare l’acquisto delle azioni a 38 dollari.  Sempre nei documenti presentati alla SEC, Facebook spiegava che una delle priorità per la crescita è proprio “il miglioramento dei prodotti destinati al mercato mobile” e “lo sviluppo della consultazione di Facebook da dispositivi” nomadi. “Essenziali – scriveva la società – per aiutarci a mantenere e allargare la nostra base utenti”.

 

E a proposito di IPO, Zuckerberg ha minimizzato le problematiche legate alla gestione di un’azienda quotata in Borsa.

“Le cose non sono poi così diverse da prima. Resto sempre concentrato sulla costruzione del prodotto”, ha affermato, sottolineando che il maggiore cambiamento da quando la società è stata quotata è che ora “sono sposato”.

 

In realtà i problemi legati alla monetizzazione del servizio mobile è legato a doppio filo con la necessità di mantenere la crescita per evitare un ulteriore perdita di valore delle azioni: dal momento della quotazione, infatti, i titoli della società hanno perso circa il 20% del loro valore.

 

Per questo è necessario sviluppare nuovi servizi per attrarre la pubblicità: allo scopo la società starebbe sviluppando nuove funzioni basate sulla posizione che permetterebbero agli inserzionisti di elaborare offerte mirate.

 

Sempre nell’intento di acquisire ‘talenti’ per sviluppare l’aria mobile, Zuckerberg ha ‘assunto’ l’intero team di Spool, un servizio che permette di salvare i contenuti web – come video o pagine – per poterli poi consultare non via browser, ma anche in mobilità. Spool, in sostanza, permette di salvare qualsiasi cosa l’utente reputi interessante, rendendola accessibile anche in assenza di una connessione ad Internet.

Facebook non acquisirà il servizio, che – a differenza, ad esempio di Instagram, pagato 1 miliardo di dollari – verrà chiuso, quanto il team che l’ha sviluppato, e che porterà all’interno del social network la propria esperienza nella realizzazione di software mobili.

 

Nel frattempo, è stata aggiornata l’app Facebook per Android: la versione 1.9.7  consentirà agli utenti di usare la fotocamera frontale del loro smartphone per scattare una foto e pubblicarla sul sito.

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