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Fibra ottica: le nuove misure Ue ricevono la ‘benedizione’ degli analisti

Europa


Dopo i giudizi positivi degli analisti di Morgan Stanley e Bernstein Research, anticipati ieri da Key4biz, sulle nuove proposte della Commissione europea volte a stimolare gli investimenti nella fibra ottica e a garantire certezza normativa agli investitori almeno fino al 2020, arriva oggi anche il placet di HSBC e Barclays.

 

Secondo Barclays, i cambiamenti annunciati dalla Commissione – in netto contrasto con le ipotesi che circolavano da circa un anno – segnano “una svolta storica”, innanzitutto perchè stabiliscono un percorso normativo stabile, chiaro e a lungo termine “che dovrebbe consentire agli operatori storici di migliorare la redditività”.

Tre i lati positivi secondo la banca d’investimenti: la decisione di non tagliare i prezzi di accesso in rame; prezzi di accesso all’ingrosso alla fibra che riflettono più i costi; certezza normativa fino al 2020.

A beneficiare di queste nuove misure saranno principalmente le attività fisse degli incumbent sui mercati domestici che vedranno un costante re-rating nel tempo (circa il 30% dei guadagni e delle valutazioni degli operatori europei).

 

Le proposte della Ue, sempre secondo Barclays, “Sembrano fissare un chiaro incentivo alla diffusione del VDSL con ritorni garantiti da più alti prezzi all’ingrosso”. Un fattore, questo, che difende gli incumbent, ma anche i resellers (incluse le divisioni retail degli operatori storici) che sono preservati dal cosiddetto ‘margin squeeze’ e tutelati dal principio di equivalenza, introdotto per assicurare un accesso veramente ‘alla pari’ alle reti già presenti sul mercato.

 

Secondo un documento riservato di HSBC, le proposte della Commissione sono “molto positive” soprattutto alla luce del fatto che “la regolamentazione resta il driver più rilevante per il settore delle telecomunicazioni e non c’è decisione più importante di quella relativa alla determinazione dei prezzi relativi alle reti fisse e in fibra ottica”.

 

L’approccio della Commissione europea, affermano gli analisti, sosterrà gli investimenti NGA, dando agli incumbent “la necessaria flessibilità per giustificare l’aggiornamento delle piattaforme verso la fibra”.

“In primo luogo – notano gli analisti – i regolatori nazionali non saranno più costretti ad applicare la regolamentazione dei prezzi ai servizi NGA all’ingrosso – ammesso che gli operatori storici li rendano disponibili sulla base dei principi di equivalenza (cioè applicando ai concorrenti le stesse condizioni previste per  proprie divisioni al dettaglio)”.

In secondo luogo, vi è la garanzia di stabilità per i prezzi del rame e in terzo luogo, la Commissione ha manifestato il suo favore verso  un “agnosticismo tecnologico”, ossia la possibilità per gli operatori di sviluppare le reti sulla base delle tecnologie considerate più convenienti dal punto di vista economico.

“Nel loro insieme, tutti questi elementi – che fanno parte di un regime destinato a durare almeno fino al 2020 – possono assicurare all’Europa gli investimenti NGA di cui ha bisogno”, hanno concluso gli analisti HSBC.

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