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Il mercato della comunicazione tra macchine (Machine-to-Machine, o M2M) è in forte crescita: si stima che tra poco meno di 10 varrà oltre 50 miliardi di euro dai 5,7 dello scorso anno con un numero di apparecchi interconnessi tra di loro compreso tra 20-50 miliardi entro il 2020.
Anche nel nostro paese, quello degli oggetti connessi tra loro è un settore in forte espansione e sono già 4 milioni i dispositivi abilitati in mercati quali l’energia, il settore automobilistico, la security, i terminali Pos.
Si inserisce in questo contesto una nuova alleanza siglata ieri tra KPN, NTT DoCoMo, Rogers, SingTel, Telefonica, Telstra e Vimpelcom volta a sviluppare un approccio comune all’M2M nel tentativo di evitare un’eccessiva frammentazione nello sviluppo della tecnologia.
Le società coinvolte pensano di creare una scheda SIM comune, un’interfaccia web unificata e una gestione centralizzata dei dispositivi M2M, tutti basati su un sistema di controllo fornito dal vendor Jasper Wireless.
Con il termine M2M si definisce una comunicazione di dati che si svolge con procedure automatizzate tra apparecchi finali e una piattaforma d’informazione centralizzata. Possono per esempio essere trasmesse informazioni di stato come la temperatura di un container refrigerato, informazioni sull’ubicazione di veicoli o segnalazioni di allarmi in caso di scostamenti dal range di funzionamento normale. Il trasferimento dei dati avviene di solito tramite schede SIM; nella maggior parte dei casi, però, gli apparecchi finali non sono telefoni cellulari, ma apparecchi hardware concepiti appositamente per particolari scopi d’impiego.
La collaborazione, ha spiegato l’analista Informa Telecoms & Media Jamie Moss, “è un passo positivo”.
“L’interoperabilità e la collaborazione tecnica sono fattori importanti e una dichiarazione di intenti da parte degli operatori per lavorare insieme in pratica va anche oltre”.
Le possibilità d’impiego delle applicazioni M2M nel settore dei clienti finali e dei clienti commerciali sono pressoché illimitate e spaziano dai sistemi di misura e controllo industriali alle soluzioni di automatizzazione, dai sistemi Track & Trace agli applicativi di gestione degli allarmi e della sicurezza.
La collaborazione tra i 7 operatori non è comunque la prima in ambito M2M: Vodafone ha già in atto una partnership con Verizon e così stanno facendo Deutsche Telekom, France Telecom, TeliaSonera, EverythingEverywhere e Sprint.
Ma se l’intento di tutti i player è quello di evitare la frammentazione del mercato, perchè queste partnership ognuna delle quali spinge in una direzione diversa?
Il rovescio della medaglia di questa argomentazione, è che la competizione tra piattaforme non può che essere una buona cosa: guiderà l’innovazione e darà ai consumatori una scelta più ampia.