Francia
L’effetto ‘Free’ arriva direttamente nei portafogli degli utenti francesi che, grazie all’ingresso del 4° operatore con le sue offerte aggressive sul fronte dei prezzi e alle contromosse dei concorrenti, hanno potuto parlare di più al cellulare spendendo, in media, il 9% in meno del trimestre precedente.
Lo rivela l’Osservatorio sulle comunicazioni elettroniche del regolatore d’oltralpe (Arcep) secondo il volume complessivo delle chiamate ha registrato un aumento del 5,2%, a 27,9 miliardi di minuti – un livello che non si vedeva dal 2007, precisa Arcep, e dopo una crescita quasi nulla nel questo trimestre 2011.
Il traffico dai cellulari ai numeri fissi, quindi, è cresciuto del 10,5%, dopo oltre 5 anni di decrescita, grazie all’aumento dei piani tariffari con chiamate illimitate che hanno ‘liberato’ l’uso dei servizi voce.
Grazie all’effetto Free, insomma, i francesi hanno conosciuto i reali vantaggi di una concorrenza reale: il quarto operatore mobile al costo di 19,90 euro al mese ha offerto chiamate illimitate verso oltre 40 paesi del mondo, SMS illimitati e anche internet illimitato. I concorrenti hanno quindi risposto con offerte altrettanto vantaggiose, pur sottolineando che si tratta di un modello di business non perseguibile che avrà gravi ripercussioni sul mercato (leggi articolo key4biz).
Sono cresciute, di conseguenza, anche le chiamate internazionali, che hanno registrato un incremento del 48% – anche se rappresentano ancora una parte molto limitata del traffico complessivo (4,8% in volume, circa l’11% in valore) – e la navigazione internet, aumentata di un notevole 73,4%. In crescita del 30,8% gli sms, che hanno raggiunto nel trimestre quota 44 miliardi.
Il tutto a un prezzo molto più vantaggioso per i consumatori che hanno speso mediamente 23 euro al mese, circa 2 euro in meno rispetto a sei mesi prima.
L’Arcep sottolinea tuttavia che il mercato non è al limite del collasso, come gli operatori francesi hanno voluto far credere dall’ingresso di Free, minacciando ‘conseguenze inevitabili’ sull’occupazione. Annunci che in parte si sono già trasformati in realtà presso alcuni operatori (leggi articolo Key4biz).
In totale, stima l’Arcep, i ricavi dei servizi mobili, al netto delle tasse, sono scesi del 4,5% a 4,5 miliardi di euro, in calo per il quarto trimestre consecutivo, ma a un livello più limitato rispetto alla fine del 2011 (-5,3%) quando Free non era ancora entrato in scena.
I servizi voce (esclusa la terminazione) rappresentano ancora il 70% del fatturato, ossia 3,2 miliardi di euro, anche se gli utili che ne derivano sono in calo costante dal 2009 (-9,3% questo trimestre). Un altro ‘problema’ evidenziato dall’analisi del regolatore francese è che le entrate generate dai servizi dati aumentano ma meno velocemente (+8,7% al primo trimestre).
A cambiare le cose, l’arrivo del 4G che permetterà agli operatori di ritoccare al rialzo i prezzi in cambio di servizi 10 volte più veloci del 3G.