Italia
“Oggi è il grande epilogo di un percorso avviato dieci anni fa e che lo scorso anno è stato caratterizzato dai grandi switch-off delle regioni del Nord d’Italia”, ha dichiarato a Key4biz Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, associazione per lo sviluppo della DTT costituita da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree e FRT.
Ambrogetti ha sottolineato che “negli ultimi cinque anni di lavoro, con l’avvio del digitale terrestre in Sardegna, il sistema televisivo è cambiato radicalmente in termini di offerta e di ascolti”.
Sono stati modificati tutti gli impianti trasmissivi; è cambiato l’effettivo uso della televisione; s’è cercato di mettere a punto un sistema ordinato dei canali e un’offerta a pagamento che rende più concorrenziale il mercato.
“Abbiamo ottenuto – ha precisato il presidente di DGTVi – una sostanziale crescita dei telespettatori ma anche un notevole aumento del tempo speso davanti alla Tv”.
“La piattaforma satellitare TivùSat, che registra 1,5 milioni di utenti attivi, ha evidenziato una sacca di 5-7 punti percentuali relativa a utenti che ricevevano male la stessa televisione, ed è riuscita a portare questo servizio anche a coloro che la Tv non l’avevano mai ricevuta”.
“Negli ultimi 5 anni – ha detto Ambrogetti – è avvenuto ciò che non era successo in 50 anni” di storia della televisione italiana.
Il presidente di DGTVi non ha parlato solo del passaggio strettamente tecnico, ma dell’offerta, dei contenuti, della cultura del nostro Paese.
Riguardo ai problemi di interferenza, Ambrogetti è stato molto chiaro: “Come abbiamo detto più volte, con il passaggio al digitale terrestre sarebbe venuto fuori tutto ciò che era sopito e sarebbero stati molto evidenti i ‘buchi’ dell’analogico. Ma su questi disservizi, le emittenti stanno cercando intervenire tempestivamente e mi auguro che si tratti di problemi solo temporanei”.
Legati al digitale terrestre restano ancora da sciogliere i nodi della gara per l’assegnazione dei multiplex, del rilascio dei titoli definitivi, la liberazione delle frequenze da parte delle Tv locali nella banda 800 con la conseguente riattribuzione.
“Ma oggi – ha commentato- mi piacerebbe pensare già al futuro. Oggi si taglia questo traguardo simbolico, ma che è solo un punto di partenza, perché una volta entrati nell’era digitale e aver raggiunto questo storico quanto ambizioso obiettivo, non si torna indietro. Ora comincia l’era della convergenza del mezzo digitale con gli altri media che davvero porterà al cambiamento”.
“La OTT-TV – ha concluso Ambrogetti – cambierà radicalmente l’uso e l’offerta. Il digitale terrestre è una tecnologia più debole rispetto alla rete, ma il passaggio è indispensabile per raggiungere nuovi e impensabili traguardi. Non c’è concorrenza con internet, ma solo l’integrazione tra le diverse piattaforme”.