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Salta anche oggi il voto della Commissione di Vigilanza sulle nomine dei sette componenti del Cda Rai di sua competenza. Questa volta, a differenza di ieri sera, è stata la mancanza di numero legale a rendere nulla la seduta. A riferire dell’esito dei lavori è stato il vicepresidente della Commissione, Giorgio Merlo (Pd), il quale ha parlato inoltre di “atteggiamento irresponsabile del centrodestra che così facendo blocca il funzionamento della Rai“. A giudizio di Merlo, “di fronte a questa situazione politica, ha ragione Bersani: bisogna prendere la strada del commissariamento“.
Secondo quanto ha riferito ancora Merlo in Commissione per il voto erano in venti e a far mancare il numero legale sarebbe stato anche il radicale Marco Beltrandi, che con la sua partecipazione al voto avrebbe fatto raggiungere il numero legale e resa valida la votazione.
Per il Pd, non partecipando al voto, Beltrandi ha impedito l’elezione di Flavia Nardelli. Ma il radicale ha prontamente replicato: “Il Pd non ha mosso un dito quando ho chiesto le audizioni sui candidati che hanno presentato i curricula”.
L’assenza dei commissari del Pdl era stata preannunciata in una nota congiunta di Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vice-capogruppo vicario del Pdl al Senato, mettendo in relazione la decisione con le dimissioni dalla Commissione del senatore Paolo Amato del Pdl e con i “tempi tecnici” necessari per la sua sostituzione.
Stamani il presidente del Senato, Renato Schifani, avrebbe sostituito Amato con Pasquale Viespoli ripristinando così l’equilibrio in Vigilanza. Per eleggere il Cda Rai, quindi, si voterà a oltranza da domani mattina alle 9.30.
Ieri, nel corso delle prime votazioni, la scelta di Amato di votare in difformità dalle indicazioni del gruppo aveva impedito l’elezione del candidato Pdl, Luisa Todini, sostenuta anche dalla Lega. Amato avrebbe infatti votato la candidata del Terzo Polo Flavia Piccoli Nardelli, permettendole di avere gli stessi voti della Todini e rendendo nulla di fatto la votazione.
Amato stamani ha dichiarato alla stampa: “Mi assumo apertamente, come è mio costume, la responsabilità di questa scelta, che è in linea con le mie convinzioni e con gli interessi generali della Rai l a quale ha bisogno di amministratori disinteressati, autonomi e capaci. Detto questo, tengo anche a precisare che nelle votazioni di ieri ho invece seguito le indicazioni del mio gruppo”.
Per Anna Finocchiaro (Pd): “La sostituzione del senatore Amato è illegittima e rappresenta una imbarazzante e inaccettabile presa di posizione che pare tutta piegata a favorire gli interessi di Berlusconi”. E ha spiegato che “unica soluzione per risolvere la questione Rai” è “il suo commissariamento”.
Mario Landolfi, Pdl, ha dichiarato: “Abbiamo preso atto che c’è un problema di composizione della commissione. Il commissariamento della Rai mi sembra un’ipotesi remota. Da parte nostra non c’è alcuna volontà ostruzionistica, vogliamo solo che si ripristini una situazione di legalità in Vigilanza”.
Favorevole al commissariamento qualora si protragga lo stallo il leader Udc, Pierferdinando Casini, che su Twitter scrive: “Se la Vigilanza Rai non assolve ai suoi doveri di nomina, è giusto procedere al commissariamento della Rai per evitare deriva fallimentare”.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani già ieri ha auspicato che, nel caso in cui in commissione di Vigilanza prosegua in questa situazione, il governo proceda al commissariamento della Tv pubblica.
Il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, ha definito ‘intollerabile’ la situazione e scritto una lettera ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
Ieri sembrava raggiunto l’accordo, ma così non è stato. Alla prima votazione in Vigilanza i numeri non sono tornati: è mancato un voto sui venti attesi. Tra i candidati Pdl, Todini, Guglielmo Rositani, Antonio Verro hanno ottenuto cinque voti, mentre Antonio Pilati solo quattro. Cinque voti anche a Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi (votati dal Pd), Rodolfo De Laurentiis (votato da Udc, Riccardo Milana dell’Api e Luciano Sardelli dei Liberali), e Flavia Nardelli (votata da Idv, Flavia Perina di Fli e Giovanna Melandri del Pd).
In una delle schede per Verro c’era però scritto Verri ed il Pdl ha chiesto un rinvio del voto sine die, ma su richiesta del centrosinistra il presidente Sergio Zavoli ha proceduto ad un’altra votazione. Questa volta uno dei cinque voti per la Nardelli si è tramutato in scheda bianca e, a norma di regolamento, la parità dei voti per quest’ultima e per Pilati ha determinato l’annullamento di tutta la votazione e il rinvio a oggi alle 13.30. Oggi ennesimo rinvio dopo il caso Amato e la convocazione a domattina.