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Mediaset, Pier Silvio Berlusconi: ‘Crisi veramente dura, ma pronti a investire 2 mld’. Apertura a Sky sui diritti calcio

Italia


Mediaset continua a investire nonostante una crisi ‘veramente dura’, come l’ha definita il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione dei palinsesti autunnali. Un piano strategico che prevede tagli – 250 milioni di euro in tre anni, spartiti tra ‘decine e decine di voci’ – ma senza rinunciare a investimenti e qualità del prodotto.

E per il 2012, sul tavolo 2 miliardi che verranno spesi ‘in programmi e contenuti televisivi’, di cui la stragrande maggioranza, 1,5 miliardi, in Italia.

 

Davanti ad un calo del mercato pubblicitario mai visto prima – ha detto Pier Silvio Berlusconi – noi avremmo potuto anche decidere di disinvestire, sarebbe stato lecito e normale. Invece Mediaset ha deciso di fare esattamente il contrario”.

Per fronteggiare la crisi, ha aggiunto il vicepresidente di Mediaset, “anche la nostra azienda, come le altre, è impegnata in un profondo lavoro di efficienza“. Nonostante questa stretta “il nostro faro guida è quello di non toccare mai e poi mai la qualità della nostra offerta editoriale”.

In un contesto come questo, ha detto ancora, continuare a investire “non è una scelta facile, ma noi non ci facciamo influenzare dai conti di un singolo trimestre o dal saliscendi della Borsa, perché noi siamo convinti che guardare oltre, con vero spirito imprenditoriale, sia la strada giusta”.

 

Focus poi su Mediaset Premium, per la quale Mediobanca ha consigliato una partnership con un operatore internazionale per salvare i conti (Leggi Articolo Key4biz).

Berlusconi ha commentato che, anche se “probabilmente ritarderà il raggiungimento del breakeven“, la pay-Tv resta “un’attività strategica” per il gruppo di Cologno Monzese.

“Quello della pay-Tv è un mercato in contrazione” ma, secondo Pier Silvio Berlusconi, “Mediaset Premium ha perso molto meno di tante altre pay-tv”.

 

E proprio perché il settore della Tv a pagamento è in continua flessione, “Premium, anche se non conquista nuovi abbonati, sta guadagnando quote di mercato”, nel senso che “perdiamo meno di altri“. Per questo, Mediaset Premium è un asset appetibile: “Abbiamo avuto segnali di interessamento da più di un’azienda straniera che fa pay-tv. Non siamo in fase di negoziazione ma delle conversazioni ci sono”.

Secondo quanto si è appreso a margine della conferenza stampa, i contatti sarebbero a uno stadio preliminare e riguarderebbero in particolare un gruppo europeo interessato alla presenza sul mercato italiano.

Soffermandosi sull’importanza di Mediaset Premium, Pier Silvio Berlusconi ha detto che “crea un’alternativa” a Skyapre un mercato dove altrimenti ci sarebbe un monopolio“.

 

E al gruppo di Rupert Murdoch, Berlusconi Jr fa un’offerta: Mediaset, forte di un’offerta calcistica “molto competitiva” con l’esclusiva assoluta della partita del mercoledì di Champions League e di tutta l’Europa League, è pronta a discutere di un possibile scambio con Sky, che ha i diritti dei match del martedì di Champions.

 “Noi possiamo offrire tutte le partite europee di cinque o sei squadre italiane (per la Champions Milan e Juve, ed eventualmente l’Udinese se supererà i preliminari, per l’Europa League Inter, Napoli e Lazio, ndr), il satellite ne ha solo due. Penso che Sky potrebbe essere interessata a uno scambio. Si tratta, comunque, soltanto si un’ipotesi: ad oggi noi abbiamo il nostro calcio e il satellite ha il suo”.

 

Quanto all’eventuale esborso, “loro hanno speso 140 milioni, noi molto meno”. “Sky – ha precisato Pier Silvio Berlusconi – ha sempre voluto la nostra pubblicità. Adesso che la causa si è chiusa definitivamente con la decisione che non avevamo alcun obbligo a prendere la loro pubblicità, siamo disposti a riprendere gli investimenti di Sky e se, come penso, loro vorranno ancora investire sulle nostre reti, si vedrà la loro pubblicità da noi“. (Leggi Articolo Key4biz)

 

Sulla recente decisione di Telecom Italia di mettere in vendita La7, il vicepresidente di Mediaset ha dichiarato: “Non vedo editori italiani con dimensioni tali da investire. Il più grande è il socio attuale”.

Sulla ventilata possibilità che a comprare sia una società estera, ha replicato: “Stranieri che vengano nel nostro mercato? Auguri”. (Leggi Articolo Key4biz)

Nei giorni scorsi era anche circolata l’ipotesi di una fusione tra TI Media e Mediaset, immediatamente smentita dal presidente di Telecom, Franco Bernabè (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria di Mediaset in Italia, nel primo semestre 2012 è stata sostanzialmente in linea con l’andamento dei primi tre mesi dell’anno quando evidenziò un calo del 10,2% (Leggi Articolo Key4biz).

“Nei primi sei mesi la raccolta è stabile rispetto al primo trimestre. Il mese di giugno non ha pesato in maniera straordinariamente positiva“, ha commentato il vicepresidente che ha preferito evitare indicazioni sulla raccolta dell’intero anno. “Fare previsioni è ancora più difficile rispetto agli ultimi anni”, ha spiegato (Leggi Articolo Key4biz).

 

A margine della conferenza stampa, l’amministratore delegato di Mediaset, Giuliano Adreani, ha confermato il bilancio “difficile” per i primi sei mesi, indicando però la presenza di segnali positivi sull’inizio di luglio e, più in generale, l’attesa di un recupero nella seconda parte dell’anno: “Bisogna comunque mettersi in testa che il 2012 sarà negativo”.

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