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Digitale terrestre: a pochi giorni dallo switch-off dell’Italia, le Tv locali ancora critiche sulle interferenze

Italia


Digitale terrestre

Restano critiche le Tv locali su molti aspetti del processo di transizione al digitale terrestre.

In particolare, spiega Aeranti-Corallo, la mancanza di coordinamento tecnico delle assegnazioni frequenziali nelle regioni adiacenti che ha causato situazioni interferenziali non ancora risolte (si vedano le problematiche interferenziali sorte nel Molise, nelle Marche, in Calabria e in Sicilia).

L’Associazione indica anche che le emittenti collocate oltre la diciottesima posizione della graduatoria per l’assegnazione delle frequenze nella Regione Sicilia non hanno ancora ricevuto i diritti di uso per svolgere la propria attività, nonostante che vi siano frequenze disponibili. Altro problema, gli switch-off delle diverse regioni sono stati realizzati in tempi incompatibili con quelli necessari per il perfezionamento degli accordi di must carry ai sensi dell’art. 27 della delibera 313/11/CONS della Agcom; non è stato poi ancora chiarito in quali casi, e eventualmente in quali tempi e con quali criteri, si svolgeranno o meno le gare per la riassegnazione delle frequenze nelle regioni già interamente digitalizzate al 31 dicembre 2010. Infine non è stata data soluzione legislativa alla problematica delle numerazioni LCN in ordine alla quale pende un ampio contenzioso.

 

Tutto ciò – secondo Aeranti-Corallo – sta inaccettabilmente penalizzando il settore televisivo locale”. L’Associazione sta, quindi, valutando tutte le iniziative esperibili in sede giudiziale finalizzate al risarcimento dei danni subiti dalle imprese televisive locali.

 

Si apprende, intanto, che il Ministero dello Sviluppo economico, Dipartimento delle Comunicazioni, ha istituito un tavolo tecnico (cui partecipa anche Aeranti-Corallo) per analizzare le criticità legate all’avvio dei servizi basati su tecnologia LTE (banda larga in mobilità), con particolare riguardo alle eventuali problematiche interferenziali che si dovessero verificare tra le frequenze a 800 MHz (ex canali 61-69, ora assegnati ai servizi di larga banda in mobilità) e le utilizzazioni televisive.

 

Per verificare tali problematiche, è stata avviata lo scorso 27 giugno una sperimentazione nella città di S. Benedetto del Tronto (AP) finalizzata a verificare la qualità tecnica del segnale televisivo a seguito dell’accensione del segnale LTE. Tale sperimentazione durerà circa 30-40 giorni e i risultati della stessa verranno portati come contributo ai lavori del tavolo tecnico. Altre sperimentazioni si stanno svolgendo in laboratorio, sotto il controllo della Fondazione Ugo Bordoni (FUB).

 

Sempre il 27 giugno, il Direttore generale della Dgscer del Ministero ha fissato, con propria determina, la riapertura del termine per la presentazione delle domande per l’attribuzione delle misure compensative per la dismissione volontaria ai fini della liberazione dei canali televisivi 61-69 Uhf, come previsto dal Decreto del 23 gennaio scorso del MiSE, di concerto con il Ministro dell’Economia.

Tale termine viene riaperto per la durata di tre giorni decorrenti dal decimo giorno dalla data in cui avverrà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Restano invariati i criteri e le disposizioni per la presentazione delle domande già previsti dal citato Decreto 23 gennaio 2012. (r.n.)

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