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Cominciano a emergere i primi dettagli sui tablet Surface, presentati mercoledì da Microsoft (Leggi articolo Key4biz): innanzitutto il prezzo, che dovrebbe essere di 599 dollari per il modello ARM e di 799 dollari per la versione con chip Intel, destinata al segmento business.
Prezzi, dunque, che come aveva annunciato Steve Ballmer durante la presentazione dei dispositivi, non si discostano da quelli degli altri tablet presenti sul mercato (anzi, la versione più economica del nuovo iPad costa 499 dollari), nonostante molti osservatori puntassero su una mossa diversa da parte della società, indicando proprio nel prezzo il principale ostacolo al successo dei Surface.
La seconda indiscrezione riguarda la connettività: inizialmente non ci sarà una connessione cellulare, ma soltanto Wi-Fi.
Una decisione che potrebbe consentire a Microsoft di contenere i costi, ha sottolineato l’analista Ben Bajarin di Creative Strategies, che però nota come la connettività Wi-Fi-only potrebbe limitare l’uso del device ‘anytime, anywhere’ e quindi ostacolarne il decollo presso la fascia utenti business.
Secondo l’analista Gartner Carolina Milanesi, invece, molti utenti usano i tablet principalmente in casa, dove dispongono di una connessione Wi-Fi ed evitano di utilizzare le connessioni mobili per gli alti costi degli abbonamenti. “Quindi la connettività Wi-Fi-only non sarà una limitazione per Surface”, ha affermato.
I dispositivi, secondo alcune fonti, saranno prodotti dalla taiwanese Pegatron,. che assembla anche gli iPhone Apple.
Dopo la presentazione, ieri, del nuovo sistema operativo mobile Windows Phone 8 (Leggi articolo Key4biz), molti analisti parlano di ‘rinascita’ per Microsoft che dopo anni di mosse non proprio esaltanti sta finalmente ritornando ai livelli che l’hanno fatta grande, riposizionandosi sui mercati a più forte crescita – smartphone e tablet.
Cosa manca adesso? Probabilmente quello che tutti attendono, a questo punto, è uno smartphone ‘fatto in casa’: per l’analista Nomura Rick Sherlund la Pegatron sarebbe già a lavoro anche in questo senso, con la previsione di portare a termine il lavoro nel 2013.
Non si sa, ancora, se il progetto sia in realtà un design di riferimento per altri produttori – anche Nokia, Samsung, HTC e Huawei sono a lavoro su un Windows Phone – o se ne verrà fuori il primo smartphone Microsoft-branded.
Una mossa in questo senso, secondo Sherlund “sarebbe coerente col nuovo approccio” del gruppo nel segmento tablet, che integra strettamente hardware e software sul ‘modello’ Apple.
Sherlund, tuttavia, mette sul piatto anche un’altra opzione: Microsoft potrebbe semplicemente acquistare Nokia, come si vocifera già da un po’ (leggi articolo). Una possibilità già smentita da Redmond ma che potrebbe concretizzarsi alla luce della pesante discesa del valore dei titoli della società finlandese, che ieri hanno perso il 4,8% a 2,38 dollari, per una capitalizzazione di 8,9 miliardi di dollari. Poco più di quanto Microsoft ha speso per acquistare Skype (8,5 miliardi) e di quanto Nokia ha speso nel 2007 per Navteq, ma anche parecchio meno di quanto Google ha pagato Motorola Mobility (12,5 miliardi) che ha una quota di mercato molto inferiore a quella Nokia.